Sconfitta ingiusta, Petrosyan verso il match riparatore

Il verdetto del match disputato venerdì a Singapore ha suscitato le vivaci proteste degli appassionati di tutto il mondo



Non è ancora detta l’ultima parola per Giorgio Petrosyan. Il pluricampione del mondo di kickboxing potrebbe tornare in corsa per il titolo di One Championship.

La ridda di proteste sollevata dai tifosi di tutto il mondo dopo il verdetto sfavorevole al Chirurgo nell’incontro disputato venerdì a Singapore contro il thailandese Petchmorakot ha spinto la promotion asiatica ha rivedere il match. Un pool di 14 giudici sta revisionando i tre round e non è escluso che il passaggio alla semifinale verrà deciso da una seconda sfida tra i due. Anche se la sconfitta non potrà essere cancellata dal record di Petrosyan, sarebbe un modo per rendere giustizia al fighter italo-armeno cresciuto a Gorizia, fermato nella sua corsa al premio da un milione di dollari da due dei tre giudici di bordo ring. Al termine del match la sua vittoria era apparsa scontata a tutti. Mentre Petrosyan aveva attaccato per tutto l’incontro, infilando colpi puliti di boxe, il thailandese aveva cercato il corpo a corpo interrompendo l’azione per più dei 3 secondi consentiti dal regolamento per il clinch. Qualche ginocchiata è anche andata a segno, ma nella sostanza è stata poca cosa se confrontata alla mole di colpi portati dal Chirurgo. La lettura dei cartellini ha però ribaltato la situazione e così, dopo la pioggia di commenti accompagnati dagli hashtag #petrosyanisrealwinner, #petrosyanwin, #petrosyanrealchamp, One Championship sta ora valutando come porre rimedio a un verdetto che rischia di farle perdere credibilità a livello planetario. L’ipotesi di un rematch potrebbe rimettere le cose a posto. Sulla questione però il pluricampione del mondo non ha fatto commenti. Come sempre, ha lasciato parlare i fatti. Si è limitato a postare un video con gli highlight dell’incontro accompagnato da un testo sintetico: «Giudicate voi».

In attesa di una decisione, la delusione non è ancora passata. Sabato però si deve già voltare pagina. Giorgio Petrosyan sarà all’angolo del fratello Armen che alla Candy Arena di Monza difenderà sulla distanza delle cinque riprese il titolo mondiale Iska -70 Kg contro il britannico Jordan Watson. Il suo sarà il match clou di Oktagon. «Il mio avversario è forte con entrambe le gambe - ricorda Armen Petrosyan -. La mia strategia sarà quindi quella di contrattaccare con la boxe. Watson ha un’altezza che mi va bene e pugilisticamente sono superiore». Da parte sua, Watson ha un conto in sospeso con la famiglia Petrosyan e vorrà rifarsi del brutale ko subito a Firenze per mano del Chirurgo nel dicembre del 2016.

Nel corso della serata verranno messi in palio altri due titoli mondiali Iska. Quello dei 57 kg femminile di Martine Michieletto (contro la connazionale Veronica Vernocchi) e quello dei 75 kg maschile di Mustapha Haida (contro il portoghese Eder Lopes). —





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