Seconda stagione consecutiva senza un italiano al via dei Gp

Italiani popolo di santi, poeti, navigatori e a un certo punto anche di affermati piloti, se è vero che erano ben 15, nel 1990, i nostri portacolori in Formula 1. A Silverstone, quell’estate, il contingente tricolore annoverava ben 12 partenti in gara su 25, exploit ripetuto (ma su 26 al via) un mese più tardi in Ungheria. Per ben otto stagioni, tra il 1986 e il ’93, la rappresentanza italiana nel Circus si assestò stabilmente in doppia cifra.
Fu una crescita progressiva, da attribuirsi alla credibilità del Belpaese nel mondo delle corse (curiosamente nel periodo più buio della Ferrari), alla preparazione dei nostri piloti e al boom economico di quegli anni. In controtendenza a una partecipazione in precedenza opzionale, dopo i fasti dei primi anni Cinquanta, caratterizzati dai titoli mondiali di Farina e Ascari e i Sessanta vissuti nella speranza vana che Lorenzo Bandini e Ludovico Scarfiotti, entrambi morti tragicamente, diventassero campioni. Nel 1969 nessun azzurro è ai nastri di partenza: c’è una chance per Tino Brambilla a Monza ma l’idolo locale deve cedere la Ferrari a Pedro Rodriguez, chiamato a rimpiazzare Chris Amon. Dal ’70 in poi qualche segno di risveglio: Andrea De Adamich (già in pista nel ’68), Nanni Galli e il ferrarista Ignazio Giunti, ghermito troppo presto da un infame destino. E poi Arturo Merzario, Vittorio Brambilla e una donna, Lella Lombardi (nel ’58 Maria Teresa De Filippis aveva già assaggiato la Formula 1), trascinano poco a poco gli italiani al ruolo di presenza fissa dei Gp, sino all’avvento dei talentuosi Riccardo Patrese, Elio De Angelis e Michele Alboreto. L’ultima gara senza i nostri fino al 2012 è stata è il Gp di Germania ’73, al Nürburgring.
Patreseha preso il via in 256 Gp, Alberto Ascari è il più titolato, con 13 successi e il bis iridato. Dall’anno scorso azzerati i piloti e anche la nostra scuola, dato che gli ultimi rappresentanti (Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi) si sono formati correndo in Germania. L’unica speranza italiana nel 2013 è Davide Valsecchi, campione Gp2 in carica e ingaggiato dalla Lotus come terzo pilota. Resta la speranza del debutto sia pure “a gettone”. (g.p.g.)
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