Si accascia dopo l’arrivo, malore fatale per Pinarello

STARANZANO. Doveva rimanere a Treviso, inchiodato alla scrivania, per chiudere la fabbrica di famiglia, all’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie estive. Invece è salito in sella e via con le pedalate, per macinare la Tavagnacco-Staranzano, prima tappa del 38° Giro del Friuli per cicloamatori. Ma pochi istanti dopo aver tagliato il traguardo, alle 12.45 davanti al piazzale della Banca di credito cooperativo, la tragedia: Andrea Pinarello, figlio di Giovanni “Nani” Pinarello, celebre “maglia nera” nel 1951 al Giro d’Italia e fondatore dell’omonima impresa produttrice di biciclette, si è accasciato a terra. Ha cercato, ancora cosciente, di rialzarsi. I testimoni raccontano che davanti alle sirene del 118 ha sollevato una mano, come a dire «aspettate, mi riprendo». E invece non ha più riaperto gli occhi. Inutili anche i tentativi di soccorrerlo sul posto col defibrillatore.
È morto così, a quarant’anni, Andrea Pinarello. In gioventù aveva praticato il rugby, ma si era distinto soprattutto per la passione ciclistica, che visti i natali aveva nel sangue: da corridore aveva gareggiato, con discreti risultati, fino alla categoria juniores. Era responsabile del marketing della Pinarello holding spa e capogruppo della Cicli Pinarello, la famosissima azienda trevigiana che ha fornito le due ruote a campioni del calibro di Indurain, Battaglin, Delgado, Riis e Bertoglio, mentre oggi le fornisce al Team Sky e alla Movistar, top team tra i professionisti.
Lascia la moglie Gloria, due bambini e un terzo in arrivo, oltre ai fratelli Carla e Fausto, ai genitori, Giovanni e Ida. I primi a rimanere choccati, per l’accaduto, i componenti del team trevigiano. Il malore, tanto repentino quanto fatale, non trova spiegazioni, nei compagni di volata. Pochi giorni prima Andrea Pinarello aveva partecipato a una granfondo che lui stesso aveva organizzato a Treviso. Con le due ruote, nonostante la categoria amatoriale, aveva preso parte a diverse competizioni nel mondo, pure a New York. Gli amici lo descrivono come una persona in forma, abituata allo sforzo fisico. E a questo punto solo l’esame autoptico, fissato oggi all’ospedale di San Polo a Monfalcone, potrà chiarire le cause dell’improvviso malore.
Ieri, a Staranzano, come rivela Nevio Cipriani, organizzatore del 38° tour ciclistico del Fvg per amatori Udace, Andrea Pinarello era arrivato solo per rendergli merito. «Proprio così - dice con le lacrime agli occhi - la mattina mi aveva detto ’Sono venuto solo per onorarti, perchè sei una brava persona’». Doveva restare in ufficio, ma l’amore per le due ruote non gli ha dato scampo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo