Società “assolta” per i fischi a Layeni

La Triestina stavolta è stata graziata dall’ammenda che solitamente colpiva la società alabardata in occasione di cori ineggianti alla discriminazione razziale, ovvero i famigerati «buuhh» che talvolta partono dalla curva verso giocatori di colore. Domenica scorsa, nei confronti del portiere del Prato Layeni i cori sono stati davvero pochissimi, ma soprattutto c’è stata la dissociazione del resto dei tifosi e l’immediato appello lanciato dalla società tramite lo speaker dello stadio. Un fattore tenuto evidentemente in conto dal giudice sportivo, che infatti stavolta ha deciso di non punire l’Unione per quanto accaduto. «Il giudice sportivo – si legge nel comunicato emesso ieri - non procede a sanzionare il comportamento di una minoranza di sostenitori della Triestina che intonavano, durante la gara, cori inneggianti alla discriminazione razziale in occasione delle giocate di un calciatore di colore della squadra avversaria, avendo accertato l'immediata e chiara dissociazione manifestata dalla maggioranza dei sostenitori». Chi invece è stato punito è Daniele Cavalletto, collaboratore tecnico di Galderisi, espulso durante la partita e squalificato per due giornate per comportamento offensivo verso un assistente arbitrale durante la gara. Nessun giocatore squalificato invece, né nelle file alabardate, né in quelle della prossima avversaria Feralpi Salò (si giocherà l’8 gennaio). Queste invece le decisioni del giudice sportivo nei confronti dei giocatori del girone B di Prima divisione: 3 giocate di squalifica a Dragoni (Piacenza), 2 giornate a Nizzetto Luca (Cremonese) e Massoni (Lanciano), un turno a Benassi, Taddei e Giovinco (Carrarese), Diaw Doudou (Pergocrema), Cunico e Fedi (Portogruaro), Maggiolini (Latina), Lisi e Visconti (Piacenza), Pisanu (Prato), Caccetta e Priola (Trapani), Mammarella (Lanciano). (a.r.)