Sorpasso in extremis

LE MANS. I sorpassi di Valentino Rossi su Stoner hanno spesso prodotto scintille. Hanno suscitato tante volte sentimenti di ammirazione, perplessità, scandalo. E' successo così nel 2008, a Laguna...

LE MANS. I sorpassi di Valentino Rossi su Stoner hanno spesso prodotto scintille. Hanno suscitato tante volte sentimenti di ammirazione, perplessità, scandalo.

E' successo così nel 2008, a Laguna Seca, quando l'italiano ha infilato l'australiano al cavatappi, la curva probabilmente più famosa del mondo, passandolo e mettendo, per riuscirci, tutte e due le ruote fuori pista. Putiferio e contumelie.

E' capitato di nuovo l'anno scorso, a Jerez, quando Vale si è fiondato all'interno, è uscito in testa, ha perso aderenza ed caduto coinvolgendo anche Casey. Che quella volta se ne uscì con la famosa frase: “la tua ambizione supera la tua bravura”.

Quella volta in cui, scanso equivoci, Valentino si era presentato a porgere le proprie scuse con ancora il casco in testa.

Ci sono tornati su ieri, partendo dal sorpasso che, a quattro giri dal termine, ha consentito a Valentino di scavalcare Stoner e conquistare il secondo posto. A precisa domanda (“ci avete pensato, a quanto successo in Spagna?”) hanno risposto nel modo che segue.

“Ci ho pensato sì” ha ammesso Valentino Rossi. “Quella volta mi sono comportato come un pilota alle prime armi, e l'ho tirato giù. Me lo ricordo eccome”.

“Mi sono accorto che se ne ricordava” ha incalzato Stoner. “Me ne sono reso conto perché, quando mi ha preso, ed il motore della Ducati ruggiva alle mie spalle, non si è fiondato subito all'interno come una bomba.

Ho pensato: “Eh sì, anche lui ce l'ha in mente”. E per la prima volta a memoria d'uomo hanno tutti e due riso di gusto pensando alla medesima manovra.

(n.b.)

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