St. Moritz, le ultime speranze nello slalom uomini
MORITZ. Si sapeva che lo slalom speciale donne è da sin troppo tempo il punto debole dell'Italia, ma nella gara mondiale di St.Moritz le cose sono andate davvero male. Fuori subito nella prima manche Chiara Costazza, Manuela Moelgg e Irene Curtoni, nella classifica finale è rimasta unicamente Federica Brignone ma solo 24.ma in 1.42.33.
Si sapeva anche che la dominatrice della disciplina ormai da quasi cinque anni è la statunitense Mikaela Shiffrin. E anche a St. Moritz Mikaela - 22 anni il prossimo 19 marzo e 28 successi in Coppa del Mondo - non si è smentita conquistando per la terza volta consecutiva il titolo mondiale di slalom. In mezzo c'è pure l'oro olimpico di Sochi 2014 e davanti la conquista della sua prima grande Coppa del Mondo alla fine di questa stagione. Mikaela - sponsorizzata con un colpo geniale dalla italiana Barilla - ha vinto alla sua maniera, dando distacchi forti alle rivali. Ha vinto infatti in 1.37.27 lasciando l'argento alla svizzera Wendy Holdener in 1.38.91 e il bronzo alla svedese Frida Hansdotter in 1.39.02.
Oggi a St. Moritz si chiude con lo slalom speciale uomini, ultima gara di questi Mondiali e ultima occasione per l'Italia di rimpinguare il modesto medagliere su cui campeggia sinora solo il bronzo di Sofia Goggia in slalom gigante. Sulla carta le possibilità di una medaglia ci sono, ma sarà battaglia durissima. L'Italia manda in pista il trentino Stefano Gross, l'emiliano Giuliano Razzoli e gli altoatesini Patrick Thaler e Manfred Moelgg. Gross - grande classe e gran talento - ha all'attivo in questa stagione il terzo posto di Madonna di Campiglio e alcune buone manche. Con Thaler reduce da un infortunio e Razzoli che da tempo non rende, c'è poi il veterano Manfred Moelgg su cui puntare. Manfred in questa stagione ha vinto a Zagabria, ha conquistato un secondo posto a Adelboden e un terzo a Levi. Ma l'altoatesino ha soprattutto una grande esperienza. A 34 anni, già tre volte à andato a medaglia in altrettanti Mondiali, due bronzi e un argento. Insomma, è uno capace di tirare fuori le energie migliori nei momenti topici. Davanti a lui però i due mostri sacri che da mesi se le suonano di santa ragione: l'austriaco Marcel Hirscher, già primo in gigante, e il norvegese Henrik Kristoffersen. Pensare di batterli è praticamente impossibile a meno che - talvolta succede - non siano loro stessi a farsi da parte con qualche errore di troppo.
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