Tesser, una garanzia per la Triestina calcio

L’ex Bepi Pillon: «Attilio ha esperienza e capacità. Allenatori e ds sono decisivi. L’Unione si salverà e può andare anche più in là»

Antonello Rodio
L’ex tecnico della Triestina Bepi Pillon
L’ex tecnico della Triestina Bepi Pillon

Bepi Pillon non è solo stato l’allenatore della Triestina dal novembre 2020 fino al termine di quella stagione nel giugno 2021, ma è un tecnico dal grande curriculum e dall’esperienza indubbia, inoltre la categoria la conosce benissimo. Da attento osservatore delle vicende del calcio triveneto, il tecnico di Preganziol ha le capacità giuste per giudicare l’attuale momento dell’Unione e soprattutto l’impatto che ha avuto l’arrivo di Tesser.

Pillon, da quando è arrivato Tesser in panchina la Triestina ha cambiato volto: ma allora gli allenatori contano ancora tanto?

«Tesser possiamo portarlo proprio ad esempio dell’importanza degli allenatori e su quanto contino. Nonostante gli anni passano anche per noi, le capacità sul campo si vedono e fanno la differenza. Quindi questo mutamento della Triestina non è un caso, la squadra ora è diversa, è propositiva, i risultati parlano chiaro. E c’è anche un altro aspetto importante da considerare in questo cambiamento».

Qual è?

«Il fatto che sia arrivato un direttore sportivo esperto come Delli Carri, che conosce bene la categoria e sa come muoversi. Se la Triestina continua così, non credo proprio ci siano problemi per la salvezza diretta».

Ci potrebbe essere spazio anche per qualcos’altro?

«Se tengono l’ottima media attuale, la Triestina potrebbe anche arrivare dalle parti della quota play-off. Se continua così e fa un filotto di vittorie, potrebbe anche entrarci. E sapete, quando si va ai play-off, dopo tutto può succedere, magari potrebbe anche essere la sorpresa del finale di stagione».

Il tecnico alabardato Tesser: sotto la sua gestione la triestina ha raccolto 13 punti in 6 gare
Il tecnico alabardato Tesser: sotto la sua gestione la triestina ha raccolto 13 punti in 6 gare

Insomma al di là delle capacità di Tesser, la conoscenza della categoria è fondamentale?

«Certo, bisogna conoscere bene la categoria e avere anche le competenze giuste per fare il proprio lavoro sul campo, per superare le tante difficoltà che un allenatore può incontrare e rimediare alle situazioni critiche. Si tratta di un lavoro che ha tante componenti importanti, come la gestione dello spogliatoio e la conoscenza dell’ambiente».   

Tesser ha tutte queste qualità?

«Sì, anzi conoscendo bene l’ambiente di Triest ha avuto anche un vantaggio. Ma i vantaggi bisogna avere anche le capacità di sfruttarli e lui è stato molto bravo a farlo».

Ci possono essere anche dei rimpianti visto che ora la squadra sta tenendo il ritmo delle big o comunque la rosa è meno attrezzata?

«I rimpianti possono esserci sicuramente, quantomeno se ci fosse stato lui dall’inizio ci sarebbe stato un campionato diverso. Ma soprattutto c’è ancora il rimpianto per l’esonero dello scorso anno quando era terzo in classifica».

Si aspettava un Padova cosi dominante?

«No, a inizio stagione non pensavo che avrebbe avuto questa continuità di risultati. Sono stati bravi, non era facile partire forte e continuare con una media punti impressionante. Però non deve mollare».

Non può ancora dirsi tranquillo nonostante il largo vantaggio?

«No, sia perché dietro c’è un Vicenza molto forte che non molla, sia perché i campionati si vincono solo alla fine. Ricordo che quando c’ero io alla Triestina, il Padova arrivò a Trieste con 5 punti di vantaggio a cinque giornate dalla fine. Al Rocco uscì sconfitto e nel giro di tre giornate perse tutto il vantaggio e in serie B alla fine ci andò il Perugia. Questo deve essere un monito per i giocatori a non mollare davvero mai».

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