Tina, un saluto magico Ma è davvero un addio?

Sulla pista di Maribor gigante-show della Maze che a metà percorso si ferma per salutare Andrea Massi e Valerio Ghirardi e il suo pubblico in tripudio
Di Guido Barella
07.01.2017, Pohorje 2 race course, Maribor, SLO, FIS Weltcup Ski Alpin, Maribor, Riesenslalom, Damen, Siegerehrung, im Bild Tina Maze (SLO) with fans after official retirement ceremony // Tina Maze (SLO) with fans after official retirement ceremony during the winner Ceremony for the ladie's Giant Slalom of FIS Ski Alpine World Cup at the Pohorje 2 race course in Maribor, Slovenia on 2017/01/07. EXPA Pictures © 2017, PhotoCredit: EXPA/ Sportida/ Vid Ponikvar *****ATTENTION - OUT of SLO, FRA*****
07.01.2017, Pohorje 2 race course, Maribor, SLO, FIS Weltcup Ski Alpin, Maribor, Riesenslalom, Damen, Siegerehrung, im Bild Tina Maze (SLO) with fans after official retirement ceremony // Tina Maze (SLO) with fans after official retirement ceremony during the winner Ceremony for the ladie's Giant Slalom of FIS Ski Alpine World Cup at the Pohorje 2 race course in Maribor, Slovenia on 2017/01/07. EXPA Pictures © 2017, PhotoCredit: EXPA/ Sportida/ Vid Ponikvar *****ATTENTION - OUT of SLO, FRA*****

Un addio da stella assoluta. Un addio da diva. Costruito con regia abile e stupefacente. Alla fine, commovente. Tina Maze ha disputato ieri a Maribor, sulla pista Pohorje, la sua pista, la sua 404.ma gara. La sua ultima gara. Il suo ultimo gigante.

Aveva promesso, Tina, una gara vera. E così aveva caricato l’attenzione degli sportivi. Chissà quanto è in forma (non gareggiava dal marzo 2015...), chissà che tempo fa, chissà in che posizione riesce a chiudere, chissà..., chissà..., chissà... Ma lei aveva disegnato in segreto tutto un altro copione. E l’ha mandato in scena regalando momenti magici al suo pubblico, affezionato e ammirato una volta in più.

Tina si è presentata al cancelletto di partenza con il pettorale 34. Pronti, via, ed è sembrata subito gara vera la sua. Una, due, tre, dieci porte affrontate con la grinta giusta. Con un ritardo al primo intermedio di 69 centesimi, che non sono pochi ma non sono nemmeno un abisso. Dieci porte e poi, in uscita sulla sinistra, Tina frena. Ci sono il suo compagno Andrea Massi e il suo allenatore Valerio Ghirardi a bordo pista. Tina li abbraccia e li bacia. Poi, gira gli sci e ritorna in pista. Con la mano destra saluta il pubblico mentre è un turbinio di bandiere slovene tutto attorno alla pista di Maribor in un boato di folla. Una porta e via, Tina riprende a scendere come solo lei sa, pattinando leggera leggera. Il ritmo è quello giusto, sembra di nuovo gara vera, eppure... Eppure, davanti all’arco dell’arrivo si ferma. Manca un metro, ma lei si toglie gli sci, li alza al cielo e passa la linea rossa così. Appunto, divina.

«E' il momento della mia ultima gara. Sulla mia pista, davanti alla gente che mi conosce sin da quando ero una bambina» aveva detto la Maze salendo verso il cancelletto di partenza, emozionata e felice. Lei, che in carriera ha ottenuto 26 vittorie e 81 podi in Coppa del Mondo, una coppa generale, tre coppe di specialità ma anche, anzi soprattutto, i due ori olimpici del 2014 in discesa libera e slalom gigante e quattro titoli mondiali. Lei, che ieri è scesa con una tuta sulla quale aveva scritto le parole di “My Way” di Frank Sinatra: «E ora la fine è vicina. E quindi affronto l’ultimo sipario... Ho vissuto una vita piena. Ho viaggiato su tutte le strade. Ma più, molto di più di questo, l’ho fatto alla mia maniera». Lei, che ha imparato l’italiano leggendo Topolino, come ha confessato nella sua lettera di saluto. Lei, che ha avuto tecnici italiani quali Livio Magoni e Valerio Ghirardi. Lei, che ormai è di base a Gorizia. Lei, che oggi confessa: «Non ho ancora deciso che cosa farò dopo. L’adrenalina delle gare mi manca, ma non so se riuscirei ad affrontare ancora le estati di preparazione, le lunghe giornate di allenamento». Del resto, ad alimentare il giallo, l’agenzia di stampa Associated Press proprio ieri ha riportato queste parole di Tina: «Naturalmente, nella natura umana è sempre possibile cambiare idea. Il mio corpo non sarebbe capace di sopportare altri dieci anni di sci, ma due, forse...». Parole che Tina ha pronunciato nei giorni scorsi a Zagabria, seguendo le gare della Coppa del Mondo maschile.

E allora, chissà. Ma intanto Tina Maze ha ieri regalato al mondo della sci altri brividi indimenticabili. Dopo aver postato su Facebook: «Il silenzio non è l’assenza di qualcosa ma la presenza di tutto».

GuidoBarella

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