Trap abbandona l’Irlanda: «Ma non lascio il pallone»

LONDRA. L'addio è stato consensuale ma la delusione resta cocente perchè Giovanni Trapattoni, in Brasile, contava di esserci e sulla panchina dell'Irlanda. Le sconfitte contro Svezia e Austria non solo hanno frustrato le ambizioni irlandesi ma anche negato quella rivincita che il Trap sognava dalla beffa mondiale del 2002 in Giappone e Corea, quando guidava l'Italia. Una ferita aperta, e resa ancora più dolorosa dalla partecipazione a Euro 2004, con gli azzurri eliminati già nella fase a gironi, ultimo capitolo della sua liason con il calcio italiano.
A 74 anni molti al suo posto si guarderebbero indietro più che soddisfatti, passando la mano, ma il tecnico lombardo guarda avanti e non si arrende: «Lascio l'Irlanda ma non il calcio, voglio continuare ad allenare». «Magnifico, è il più grande di tutti noi», applaude un suo ex allievo, Cesare Prandelli, ora diventato commissario tecnico dell'Italia.
In quasi trenta stagioni da tecnico di club l'intramontabile Trap ha accumulato scudetti, campionati nazionali, coppe europee e anche la coppa Intercontinentale, e ha vinto a tutte le latitudini, dalla Juve al Bayern Monaco passando per Benfica e Salisburgo. Per il resto, tanta carriera da ct, prima con la nazionale italiana, dal 2000 al 2004, e poi con quella irlandese, dal 2008. In cinque anni a Dublino il Trap sfiora la qualificazione ai mondiali sudafricani, beffato dalla mano di Thierry Henry nello spareggio con la Francia. E diventa l'idolo della tifoseria, acclamato come irlandese adottivo anche quando a Bari la sua nazionale sfida quella azzurra. Dalla beffa di Henry, Trapattoni si rifà due anni dopo portando l'Eire a Euro 2012 dopo una lunga assenza. Sognava la passerella brasiliana, sarà costretto a seguire i mondiali davanti alla tv.
Ma alla pensione, nonostante le 74 candeline spente lo scorso 17 marzo, proprio non ci pensa. «Lascio l'Irlanda ma non il calcio, voglio continuare ad allenare - le parole di Trapattoni, che ha transato con la federcalcio di Dublino sul restante ingaggio - Semplicemente da oggi non sono più il ct dell'Eire. Ci siamo lasciati consensualmente con grande fair play. Ora guardo ad altre possibili panchine senza alcuna preclusione».
Dopo quasi 40 anni in panchina non è ancora calato il sipario sull'avventura a bordo campo di Trapattoni. Perchè la passione per il calcio è seconda solo alla sua proverbiale grinta, che anche in Irlanda hanno saputo apprezzare.
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