Triestina, arriva il primo ko al Rocco
Ancora una volta un approccio troppo morbido ha consentito a Marras di sfoderare al 3' un eurogol. Fischi e contestazioni dalla curva

TRIESTE. La Triestina esce tra i fischi e la contestazione della curva. È la seconda sconfitta di misura di nuovo con una neopromossa. Ma il vero problema è che la squadra di Santoni, al Rocco (con l’erba messa sempre peggio) come a Legnago, paga un approccio troppo morbido e va sotto in avvio. La rete di Marras in questa occasione è da applausi tanto quanto è letale l’errore di difesa e mediana che non lo coprono. Poi onestamente l’Unione ha saputo interpretare un canovaccio molto diverso da quello quasi irritante di una settimana fa. Una mezz’ora di ottimo calcio in attacco con cinque occasioni da rete (e altrettante paratone di Giacomel), una traversa su punizione, un rigore negato non sono bastate a raddrizzare il risultato. E neppure una ripresa nella quale il ritmo è calato vistosamente e il Caldiero ha pensato a non giocare e difendersi in cinque. Una serie di occasioni ancora non sfruttate, la scelta di far uscire Vertainen per Krollis (si poteva tentare il tandem della disperazione) hanno irritato la platea. Anche oltre misura, visto che siamo alla terza di campionato e che la squadra ha dimostrato di essere cresciuta. Ma la ruggine seminata in un’estate non c erto da luna di miele si solleva quando i risultati non arrivano o sono negativi.
LA LEZIONE Insomma la Triestina non ha ancora imparato a fondo la lezione della sconfitta di Legnago. Andare sotto, specie in questa categoria, consentendo all’avversaria di fare il suo gioco compatto non è il viatico giusto per la continuità di risultati. Specie quando davanti non si hanno dei bomber capaci di una giocata decisiva.
LE ASSENZE Le tante assenze non sono un alibi ma un dato di fatto. Perché Santoni deve preparare il match in modo diverso e con interpreti diversi rispetto al consueto. Si affida a tre centrocampisti con Braima a fare da diga davanti alla difesa, Correia e Voca a sostenere il terzetto d’attacco con D’Urso nell’inedito ruolo di esterno a sinistra, El Azrak sull’altro fronte. Al centro dell’attacco Vertainen è preferito a Krollis.
DOCCIA FREDDA Sul Rocco diluvia ma fa più male il gran tiro di Marras, lasciato troppo solo da una difesa che non esce, che sorprende Roos. La maledizione si riappalesa ma l’Unione si rimbocca le maniche. Correia è impreciso mentre Voca fa vedere delle doti di palleggio e conclusione sconosciute. La Triestina dimentica i cross visti con la Clodiense e gioca palla a terra con inserimenti e sovrapposizioni a sinistra con Vallocchia.
LE OCCASIONI Dopo un’occasione sciupata al 12’ dal Caldiero l’Unione prende in mano la gara: El Azrak colpisce la traversa su punizione, poi Vallocchia crossa per Vertainen ma l’inzuccata è deviata dal portiere. L’occasione più ghiotta la sciupa D’Urso servito in area da Correia ma il fantasista calcia sul portiere. Al 29’ una bordata di Voca è fermata in area dalla mano di un difensore ma l’arbitro se ne infischia e al 37’ una conclusione all’incrocio dello stesso Voca è deviata con perizia dal portiere. Senza la rete del pari si fa dura.
POCO FORCING E infatti al ritorno dall’intervallo il forcing degli alabardati si infiacchisce mentre il Caldiero comincia a spezzettare la gara. Correia e compagni vanno in avanti e proprio il centrocampista e la testa di Vertainen indirizzano la palla di poco fuori nei primi 10’. Poi esce il finlandese per Krollis. Il pubblico avrebbe preferito, e forse a ragione, vedere una punta in più posto che in panchina non c’era Olivieri.
FINALE AMARO Non si può dire che l’Unione si arrenda ma forza e lucidità mancano anche se un pallonetto di Correia fa sperare nella rete e il portiere veneto nel finale respinge sia su El Azrak che su Krollis. Insomma la prestazione della Triestina avrebbe meritato qualcosa di più. I tifosi vogliono sempre vincere e invece hanno visto due sconfitte su tre partite. Con questo passo non si sta nelle zone alte anche se ci sono davanti ancora otto mesi. Ma la prossima partita con l’Atalanta di nuovo al Rocco si fa molto calda. E sarebbe stato meglio arrivarci con maggiore serenità. —
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