Triestina, è il giorno della scadenza del pagamento di 1,4 milioni per stipendi, tasse e contributi

Entro la mezzanotte di martedì va effettuato infatti il saldo riguardante la mensilità di maggio: un’altra attesa col cuore in gola.

Antonello Rodio
L’ex tecnico rossolabardato Michele Santoni assieme al presidente Benjamin Lee Rosenzweig. Foto Lasorte
L’ex tecnico rossolabardato Michele Santoni assieme al presidente Benjamin Lee Rosenzweig. Foto Lasorte

È arrivato l’ennesimo d-day per la Triestina di questi travagliati mesi alabardati.

Entro la mezzanotte di martedì va effettuato infatti il saldo di stipendi, tasse e contributi riguardanti la mensilità di maggio: si tratta di circa 1,4 milioni di euro che per il momento non sono arrivati. Insomma è un’altra attesa col cuore in gola.

Le sensazioni che traspaiono non sono buonissime, nel senso che gli investitori dagli Stati Uniti trovati da Ben Rosenzweig ci sono ma sembrano avere bisogno di più tempo per un’altra iniezione di liquidità dopo quella di inizio giugno. Ma tempo la Triestina non ne ha.

Del resto se gli investitori precedenti hanno detto stop, è per la scellerata gestione sportiva del primo anno e mezzo, quando si sono spesi i denari buoni per fare tre stagioni. Comunque, anche se non avrà la drammaticità della scorsa scadenza del 6 giugno, quando in ballo c’era l’iscrizione alla C e la permanenza della Triestina fra i professionisti, in realtà anche questa è una deadline fondamentale. In caso di inadempienza, si possono aprire scenari piuttosto inquietanti: innanzitutto l’Unione avrebbe altri punti di penalizzazione che si sommerebbero ai 7 già previsti di handicap. Ma poi, cosa farebbe il ds Delli Carri che sta faticosamente portando avanti un progetto sportivo fatto di tagli agli ingaggi? Resterebbe cercando di vedere cosa succede nei prossimi giorni o perderebbe la pazienza e farebbe direttamente le valigie? E Gorgone appena scelto come nuovo allenatore lo seguirebbe?

Insomma, a parte l’aumento esponenziale dei punti di penalizzazione, bisogna vedere se la struttura regge ancora, in attesa di capire se entro breve tempo la questione si risolve o si aprono altri scenari, che vanno dall’eventuale decisione di Rosenzweig di mettere in vendita il club a quella più lugubre delle conseguenze di una pioggia di ingiunzioni. Perché nel frattempo, ci sono anche dipendenti, collaboratori e fornitori un po’ stufi di aspettare.

In sede comunque lo staff capitanato dall’ad Sebastiano Stella si sta dando da fare in tutti i modi per trovare soluzioni per evitare il peggio e comunque ha già predisposto tutto per i pagamenti. Ma senza soldi sul conto, i pagamenti non si possono fare. —

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