Trionfo Maze, dramma Vonn
SCHLADMING. Tina Maze si mette al collo la prima medaglia d’oro dei Mondiali di sci alpino di Schladming. La slovena, grande dominatrice della stagione di Coppa del Mondo, si mette tutte dietro nella prova di Supergigante. Un Super-G che sarà ricordato per la nebbia che ha costretto gli organizzatori a posticipare il via di 15’ in 15’, dalle 11, il via previsto fino al limite massimo delle 14.30. Tutto ciò, però, ha reso molle la neve e vittima di questo stato della pista è stata un’altra grande protagonista del Circo bianco, Lindsey Vonn. La campionessa di Vail è caduta dopo un salto per colpa della neve che ha ceduto sotto il suo sci. Il suo ginocchio destro ha ceduto e le sue urla di dolore sono state ascoltate da tutti i presenti. per lei prognosi raccapricciante: lesione complessa del legamento crociato anteriore e di quello collaterale mediano e una frattura del piatto tibiale laterale. Sarà fuori per il resto di questa stagione, poi si vedrà. La Vonn è stata trasportata in eliambulanza all’ospedale.
Tornando alla gara, sul podio dietro alla Maze la svizzera Lara Gut con un ritardo di 38 centesimi, mentre la statunitense Julia Mancuso, argento nella precedente edizione è bronzo a 0”52. A soli 5 centesimi dall’italo-americana la nostra Sofia Goggia. Al suo esordio in un Mondiale, la giovane azzurra, protagonista quest’anno in Coppa Europa, scesa con il pettorale numero 33, ha piazzato una prestazione da grande campionessa, fallendo di un nulla una medaglia di bronzo che avrebbe meritato. «Arrivata in fondo ho sentito lo speaker urlare e ho visto sul tabellone Sofia Goggia quarta e ho detto ’non ci credo’; poi ho visto cinque centesimi ed ero ancora più incredula», ha raccontato alla fine. Sofia è stata la scommessa azzardata dal direttore tecnico Raimund Plancker, perchè non aveva i requisiti in termini di risultati per meritare direttamente la convocazione, tuttavia gli ottimi piazzamenti conseguiti in Coppa Europa (3 vittorie e 6 podi complessivi) avevano convinto i tecnici a convocarla ugualmente e i risultati hanno dato ragione allo staff. Goggia cominciò a sciare fin da piccola sulle piste di Foppolo, spinta da mamma Giuliana, mentre papà Ezio si limita a fare il tifoso e il fratello Tommaso studia ingegneria biomedica. Nel corso della carriera ha subito due gravi infortuni alle ginocchia, l’ultimo nello scorso febbraio quando in Coppa Europa si frantumò il legamento crociato del ginocchio destro.
Un applauso va anche a Daniela Merighetti. La bresciana, sofferente alla schiena, ha tenuto duro ottenendo un bel settimo posto che eguaglia il suo miglior piazzamento in una rassegna iridata, mentre Elena Curtoni ha concluso diciottesima e Nadia Fanchini ventunesima.
La gara è stata nuovamente e dichiarata ufficialmente conclusa dopo il pettorale 36 in una giornata che darà spazio a molte polemiche per le condizioni in cui hanno corso le atlete.
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