Tutto il calcio italiano per l’addio a Davide Astori

FIRENZE. Un serpentone di lacrime e dolore, dallo stadio Franchi fino a Piazza Santa Croce, nel cuore di Firenze. Nel giorno dell’addio a Davide Astori, il capitano della Fiorentina strappato alla vita nel sonno, nella notte tra sabato e domenica a Udine, tutta l’Italia del calcio si è stretta attorno alla famiglia. Se alla camera ardente, silenziosi e composti, quasi 15mila fiorentini avevano sfilato dentro la palestra del centro di Coverciano, ieri altrettanti si sono riversati in strada.
Prima davanti a quello che è diventato il muro del dolore, tra sciarpe, disegni e striscioni lasciati dalla gente al suo capitano, poi davanti al sagrato della basilica. Dentro, in prima fila, accanto alla bara coperta da una corona di fuori bianchi e viola, c'erano papà Renato, mamma Anna, i fratelli Marco e Bruno, la compagna di Astori, Francesca. E poi il ministro dello sport Lotti, il sindaco di Firenze Nardella, i Della Valle, il presidente del Coni Malagò, l'ex premier Renzi. Sono state applaudite anche tutte le delegazioni, anche le bandiere bianconere Chiellini e Buffon, arrivati da Londra con una parte della squadra con un volo privato. Presenti le istituzioni sportive, dal campione olandese Marco Van Basten, oggi responsabile per lo sviluppo tecnico della Fifa, a Giorgio Marchetti, vicesegretario Uefa, dal commissario straordinario Figc Roberto Fabbricini al presidente del Coni e commissario della Lega di serie A Giovanni Malagò, dal presidente dell'Aic Damiano Tommasi al presidente del Credito Sportivo Andrea Abodi, fino ai rappresentanti di LegaPro e arbitri. Molte le delegazioni delle squadre di calcio italiane arrivate a Firenze come la Juve: le squadre del passato di Astori come la Roma guidata da Francesco Totti, Cagliari, Cremonese e Milan, ma anche l'Inter di Javier Zanetti e dell'ex viola Borja Valero, Napoli, Lazio, Atalanta, Sassuolo, Sampdoria, Genoa, Spal e il Venezia guidato da Pippo Inzaghi. Tanti gli ex allenatori di Astori al funerale, come Allegri e l'ex ct azzurro Giampiero Ventura con cui Davide ha giocato le ultime tre partite in nazionale, e anche gli ex compagni di squadra come Bernardeschi, Matri e Balzaretti. Non sono mancati campioni del passato più o meno recente come Andrea Pirlo, Marco Tardelli, Bruno Conti ed Emilio Butragueno in rappresentanza del Real Madrid.
Il feretro è arrivato attorno alle 10, la cerimonia, toccante, è iniziata invece con una mezz’ora di ritardo per il malore accusato in chiesa dal papà di Francesca, la compagna di Davide e mamma della piccola Vittoria di due anni. «La vita ci è tolta dalla morte come una rapina. E la morte stavolta - ha detto l'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori durante l'omelia - ci ha toccato un amico, il nostro capitano. Non chiedetemi quindi ragioni per capire, argomenti per giustificare, motivi per essere consolati. Posso solo piangere con voi. Il suo ruolo di capitano e i suoi valori lo consacrano per sempre alla storia della Fiorentina, il suo inserimento nella città lo rende fiorentino da sempre e per sempre». La gente, dietro le transenne della piazza, non è più riuscita a trattenere le lacrime quando a prendere la parola è stato Marco, uno dei fratelli di Davide: «Grazie a tutti voi che in questi giorni avete dimostrato di volerci tanto bene. Un abbraccio a Francesca e alla piccola Vichi, a mamma e papà, a mio fratello Bruno. Grazie Davide». Poi è stata la volta di Badelj, in rappresentanza della squadra: «Tu non sei come gli altri, pur non sapendo bene le lingue sei riuscito a parlare con tutti noi tenendoci uniti e indicandoci la strada perché hai sempre parlato col cuore. I tuoi genitori non hanno sbagliato niente con te, sei esattamente il figlio e fratello che ognuno vorrebbe avere, il miglior compagno di squadra che un ragazzo possa sognare quando inizia questo bellissimo gioco. Tu sei il calcio, quello puro dei bambini. E tua figlia crescendo deve sapere chi sei, un uomo con la U maiuscola. Al mattino quando arrivavi nella stanza della fisioterapia eri sempre tu ad accendere la luce. Tu sei questo per tutti noi: luce». Lacrime e applausi quando il feretro ha sostato sul sagrato davanti a una piazza interamente viola e il coro incessante “Astori per sempre uno di noi, per sempre il nostro capitano”.
Poi verso le 12,30 Davide Astori ha cominciato il suo ultimo viaggio, verso San Pellegrino Terme, il paese d'origine dove ieri sera si è tenuta una veglia.
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