Udinese terza, è in Champions League

Storico bis consecutivo dei bianconeri, trascinati alla vittoria contro il Catania dalle reti di Totò Di Natale e di Fabbrini
Italian forward Antonio Di Natale (R) of Udinese Calcio jubilates with his teammate Diego Fabbrini (L) after scoring the 1-0 against Catania Calcio during their italian Serie A soccer match at Angelo Massimino Stadium in Catania, 13 May 2012. ANSA/MASSIMO DAGATA
Italian forward Antonio Di Natale (R) of Udinese Calcio jubilates with his teammate Diego Fabbrini (L) after scoring the 1-0 against Catania Calcio during their italian Serie A soccer match at Angelo Massimino Stadium in Catania, 13 May 2012. ANSA/MASSIMO DAGATA

CATANIA. Totò Di Natale e Diego Fabbrini. Sono loro le firme sul 2-0 dell’Udinese a Catania, il 2-0 che vale la conferma del terzo posto in classifica e la seconda qualificazione consecutiva alla Champions League.

Ma il miracolo bianconero è firmato soprattutto da Francesco Guidolin, l’uomo che ha regalato alla squadra friulana un gioco spettacolare, che i suoi ragazzi sono riusciti a produrre con continuità per tutta la stagione, sorprendendo gli avversari con la velocità di esecuzione e con la capacità di sfruttare al massimo quello straordinario terminale offensivo che è Totò Di Natale. Una continuità che ha avuto un momento di flessione soltanto in inverno, quando la squadra ha pagato il suo tributo alla Coppa d’Africa e quando Guidolin ha perso per infortunio Basta e Isla. Il serbo ha recuperato ed è tornato alla grande, il cileno no: e dire che Guidolin gli aveva appena cucito su misura quel ruolo che lo scorso campionato era stato di Sanchez. A proposito: l’Udinese riesce perfino a migliorare la già bellissima classifica dello scorso anno (quando era giunta quarta) avendo ceduto in estate i suoi pezzi pregiati sul mercato, uno per reparto: il difensore Zapata (scomparso in Spagna), il centrocampista Inler (non particolarmente decisivo nel Napoli), l’attaccante Sanchez, l’unico che è cresciuto ulteriormente, e non in una squadra qualsiasi, ma nel Barcellona. Uomini sostituiti dai Danilo, dai Pereyra, dai Fabbrini, dai Torje... E allora è davvero il miracolo di Francesco Guidolin, che ha poi avuto conferme importanti da Handanovic, da Armero, da Asamoah, da Pinzi, da Benatia offrendo spazi importanti anche a Floro Flores.

Insomma, una stagione memorabile, in Friuli, che sembrava però segnata la sera di Udinese-Inter, quando la squadra - dopo essere passata in vantaggio con Danilo - si è arresa perdendo per 2-1. Poteva essere il momento del crollo anche psicologico, è stato invece il momento della svolta, quando l’Udinese ha saputo ritrovare dentro di sè le energie per rinascere, battere la Lazio e iniziare a correre verso questo terzo posto che vale il ritorno in Champions, sia pure attraverso le forche caudine dei preliminari.

La partita di ieri sera non ha avuto troppa storia: straordinario il gol di Di Natale al 19’ del primo tempo su assit di Domizzi. La seconda svolta della gara poi al 39’ quando Gomez ha calciato a lato un calcio di rigore. Nella ripresa, al 13’, il gol sicurezza di Fabbrini, mentre nel finale poteva arrivare anche il terzo gol, ma il pallone - su conclusione da due passi di Asamoah - si è fermato sul palo.

Due a zero, e per l’Udinese è festa grande. E’ festa Champions. (g.bar.)

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