Una bandiera dalla D alla A1 Si ritira Jacopo Giacomini

TRIESTE. Oltre 14 anni con la Pallanuoto Trieste. Dalla serie D alla A1. Dalla vecchia alla nuova “Bianchi”. Non a caso Jacopo Giacomini era stato ribattezzato lo “stakanovista”. Onnipresente, senza troppi clamori, ma puntuale, sempre dedito alla causa alabardata. Il forte attaccante, triestino purosangue, ha deciso a 31 anni di appendere la calottina al chiodo. Una scelta annunciata dopo la bellissima salvezza ottenuta a Siracusa.
Giacomini, nato il 18 ottobre 1986, è stato grande protagonista della mirabolante ascesa del sodalizio di Enrico Samer. La storia narra che sabato 21 febbraio del lontanissimo 2004 lo stakanovista, allora 18enne, scende in acqua nella vecchia piscina “Bruno Bianchi” per battezzare la prima partita della neonata Pallanuoto Trieste. In panchina siedono Piero Bonetta e Franco Pino, quest'ultimo peraltro nella duplice veste di allenatore e giocatore. Siamo in serie D e a sfidare gli alabardati arriva il Mantova. In acqua troviamo, tra gli altri, Francesco Irredento, Andrea Tosolini e Maurizio Marini. Ma sapete chi segnerà il primo storico gol della nuova creatura sportiva triestina? Proprio lui, Jacopo Giacomini, uno dei più giovani in campo. Trieste batte i lombardi per 12-8. Da lì avrà inizio un matrimonio fedele lungo quasi 15 anni. Nel bene e nel male. Tre promozioni, sino ad arrivare nel gotha della waterpolo nazionale. Passando per quattro play-off persi. Prima di arrivare alla svolta, con l'arrivo sulla panchina di Stefano Piccardo. Nella stagione 2014-2015 arriva il sogno cullato per anni, quella promozione in A1 in cui Giacomini è uno dei protagonisti indiscussi, grazie anche ai 7 gol messi a segno nei play-off , quattro dei quali nelle tre finali contro l'Ortigia. E Jacopo è uno degli artefici delle prime due storiche salvezze dirette.
Quest'anno il torneo più complicato forse degli ultimi anni. L'inizio con Miroslav Krstovic, poi l'avvicendamento con il ds-allenatore Andrea Brazzatti. Un campionato di grandi sofferenze, con tante, troppe sconfitte. Alla fine però Trieste gioca con maestria la semifinale play-out conquistando contro il blasonato Bogliasco il mantenimento di quella A1 tanto sudata. «Chiudo con il sorriso e in pace con me stesso. Ho dato tutto in questi 20 anni, sono conscio di aver fatto una carriera splendida alla Pallanuoto Trieste, e forse sono anche andato oltre i miei mezzi. Dopo tantissimo tempo passato in quel rettangolo pieno d’acqua credo sia arrivato il momento di smettere. Smetto con una gioia, l’ultima di una lunga serie, il mantenimento della A1 a Siracusa», ha spiegatonon senza un pizzico di emozione.
Parole di stima e anche affetto quelle di Andrea Brazzatti, che di Giacomini è stato anche compagno di squadra: «Jacopo è una delle colonne della Pallanuoto Trieste, un ragazzo che in carriera ha indossato solo la calottina di questa società. Quello che sognano tanti nostri giovanissimi atleti, che iniziano con l’Under 11 e che un giorno vorremmo vedere anche in A1. Persona splendida, ha dato sempre il 100% in allenamento e un apporto fondamentale all’interno della spogliatoio».
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