Una donazione e un mattone per ricostruire insieme a Toni

Pecile, Cavaliero e Fernandez con “Un canestro per te” per consegnare l’assegno al giovane giocatore croato che ha visto la casa distrutta dal sisma
Silvano Trieste 2021-02-18 Toni Tomusic
Silvano Trieste 2021-02-18 Toni Tomusic

TRIESTE

Quei maledetti venticinque secondi in cui la terra voleva inghiottirsi case, persone e strade non potrà dimenticarli ma a neanche 18 anni Toni ha diritto di tornare a pensare solo ai secondi scanditi dal tabellone e al piacere di giocare a basket.

Ci sa fare, con il pallone a spicchi, Toni Tomusic, talento croato che è tra le promesse più interessanti del settore giovanile biancorosso. Ha diritto di sognare. Magari inseguendo il modello assoluto, l’irraggiungibile Drazen Petrovic, e rubando consigli all’esempio Juan Fernandez. C’erano anche le mani del “Lobito” a reggere ieri il maxiassegno da 15mila euro frutto della donazione “Un canestro per Toni”, l’iniziativa lanciata dall’onlus “Un canestro per te” in collaborazione con l’Allianz Pallacanestro Trieste e BaskeTrieste. Una mobilitazione sviluppatasi spontaneamente tra centinaia di appassionati commossi dal dramma di Toni.

IL RACCONTO Petrinja, 24mila abitanti, nel cuore della Croazia. 29 dicembre 2020. «Stavo lavorando nel ristorante di famiglia, con mio padre e i miei due fratelli. Il giorno prima avevamo sentito scosse, lievi. Ma stavolta era diverso. La terra tremava, abbiamo capito che dovevamo uscire in fretta, ho portato in salvo il fratellino, siamo usciti in strada. Ci siamo fermati lì, all’esterno del ristorante, guardando pezzi del ponte che stavano crollando», racconta Toni. Il terremoto si è portato via la casa e ha danneggiato il ristorante. La famiglia Tomusic nel giro di pochi minuti si è trovata senza un tetto sopra la testa e con un futuro privato delle certezze.

Toni e un fratello sono andati dalla nonna, a due ore d’auto da Petrinja. L’altro fratello è stato accolto da parenti in Austria mentre il padre è rimasto nella cittadina, nella tendopoli allestita dall’esercito. Da quel giorno, il ragazzo non è più tornato nella sua terra.

Toni si è allontanato da Petrinja ma non dal ricordo. «Faticavo a dormire, sognavo ancora quelle scosse». Intanto, a Trieste si era messo in modo la catena della solidarietà. Matteo Zanini e Giulia Fragiacomo sono stati tra i primi ad attivarsi per far sentire a Toni tutto l’affetto di Trieste e lanciare un’iniziativa per aiutare concretamente la famiglia Tomusic. L’associazione “Un canestro per te”, costituita da ex giocatori per sostenere sportivi in difficoltà, ha promosso la donazione con la collaborazione della società biancorossa.

L’APPELLO «La risposta è stata immediata e commovente - racconta il presidente dell’onlus, Davide Monticolo - All’appello hanno aderito in tanti, tifosi, sportivi, gruppi anche da fuori Trieste come ad esempio quello goriziano di Nino Comelli». Quindicimila euro consegnati ieri insieme a un mattone che vuole essere più di un simbolo. «Vogliamo dare a Toni il primo mattone per la ricostruzione della sua casa», ha aggiunto Monticolo, a rappresentare l’associazione con Matteo Zanini e Giorgio Petrucci.

I “GRANDI” Accanto a loro tre simboli della Pallacanestro Trieste. Andrea Pecile, responsabile del settore giovanile, in queste settimane ha “adottato” Toni, prendendosi a cuore anche il rendimento scolastico del ragazzo che frequenta il Sandrinelli. «Vogliamo restituire a Toni il suo mondo e i suoi sogni. Gli siamo vicini e anche stavolta la solidarietà dei triestini ha permesso di dare un aiuto a chi ne ha bisogno». Con il “Pec”, Cavaliero e Fernandez. Non si tratta di uscite “istituzionali”, semplici atti di presenza. Con sensibilità e discrezione, Daniele e Juan anche a titolo personale hanno sempre sostenuto con convinzione le iniziative di solidarietà. E anche stavolta sono scesi in campo. «Perchè lo riteniamo giusto e se possiamo essere d’aiuto lo facciamo». E mentre parlano abbracciano Toni. Il ragazzo guarda il Lobito. Toni, chi è il tuo giocatore preferito in A? «Eh, ce l’ho qui davanti...». E sorride. Trieste vuole fargli dimenticare 25 secondi di incubo. Ridargli i sorrisi e un sogno appeso ad un canestro. —

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