Una pista di ghiaccio tutta triestina è il sogno del Pat

TRIESTE
L’associazione sportiva dilettantistica Pattinaggio Artistico Triestino nasce nell’ottobre del 1976 per la grande passione di Bruna De Domazetovich, affiancata dal marito Giovanni D’Agostino. Nei primi anni gli allenamenti vengono svolti nel Palazzetto dello sport di Trieste (ora PalaChiarbola) fino a raggiungere i 120 atleti. Nel 1980 la svolta: i coniugi D'Agostino acquistano un terreno in via Costalunga, dove sorge un pista scoperta. I disagi, soprattutto durante i mesi invernali, provocano però un brusco calo di atleti e per correre ai ripari nel 1984 viene realizzata finalmente una copertura e le iscrizioni lievitano nuovamente. Si formano dei corsi per principianti, preagonisti, agonisti e anche qualche corso amatoriale per adulti.



Incominciano così a giungere le prime soddisfazioni in campo agonistico con la conquista di vari titoli. L’atleta di punta è Alessandro D’Agostino che in coppia artistico con Luisa Cocever conquista vari podi e un oro ai Campionati europei. Nel suo palmares figurano anche tre argenti Mondiali assieme a Eleonora Busano. Oggigiorno il Pat è guidato dal socio fondatore Giovanni D'Agostino, coadiuvato nel suo lavoro da Marina Bencich D’Agostino, Angelo Soranzo e Roberto Rodriguez. Importante il parterre di allenatori che insegnano in società: Giuliana Decaneva, Romina Flego, Erica Leni ed Elena Rudez per quanto riguarda l'artistico, Fabio Hollan e Francesca Asselti per la Solo Dance. Gli allenamenti si svolgono dal lunedì al venerdì tutti i pomeriggi dalle 15 alle 21 sulla pista dell’impianto coperto di via Costalunga 408. Attualmente gli atleti del Pat sono una settantina suddivisi in corsi per principianti (40 bambini dai 3 ai 10 anni), preagonismo e agonismo (30 atleti dai 5 ai 16 anni). L'attività principale del sodalizio è sicuramente la specialità della Solo Dance, importata dall’America da Fabio Hollan, tecnico federale nelle gare internazionali. L'atleta di maggior spicco di questa sezione è Silvia Stibilj, che ha già conquistato due titoli italiani e due argenti nella Coppa Europa. La difficoltà maggiore per il Pat è trovare atleti che facciano agonismo: «Il problema è che quasi tutti i bambini frequentano scuole a tempo pieno e quindi prima delle 17 non riescono ad allenarsi. Inoltre questo è uno sport che richiede molta costanza e sacrificio da parte delle famiglie e degli atleti e i risultati non sono immediati. Purtroppo invece tanti atleti mollano l'attività alle prime difficoltà e alle prime sconfitte in gara», spiega il presidente Giovanni D’Agostino.



Il sodalizio di via Costalunga, archiviati i tempi difficili della pista scoperta, ha ora per il futuro un grande sogno nel cassetto: «Il progetto è quello di costruire una pista di ghiaccio fissa in un impianto coperto», spiega D’Agostino. L'idea è nata in seguito al grande successo riscontrato dalla pista scoperta posta in piazza Verdi durante le festività natalizie, installata proprio dal Pat. Il messaggio dunque è chiaro: otre alle rotelle, una scuola di pattinaggio artistico sul ghiaccio tutta triestina.

Riccardo Tosques

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