Vasco Vascotto: in Cile puntando ad altri mondiali

Il velista muggesano per tre mesi in Sudamerica: «Sarà difficile ripetersi perché la concorrenza è agguerrita. Alla Barcolana ci sarò»

TRIESTE. Rotta Cile e Stati Uniti. Per Vasco Vascotto, come per molti dei professionisti triestini, la prima parte della stagione è, necessariamente, spostata di continente. A Trieste, Vascotto ha passato le vacanze: un inizio di 2013 praticamente primaverile, tanto che il muggesano lascia la città in pullover, per tornare praticamente a primavera, salvo qualche breve puntata a casa, se gli allenamenti lo consentiranno.

Ma andiamo con ordine: «Si parte con gli allenamenti in Cile – racconta Vascotto – a bordo del monotipo Soto 40 Pisco Sour. Lo scorso anno abbiamo iniziato in gennaio, proprio vincendo la regata di Chiloè, evento tra i più importanti in Sud America. Quest'anno a fine gennaio abbiamo l'appuntamento con il Mondiale in programma a Concepcion; con noi al timone ci sarà Alberto Bolzan: lo abbiamo scelto perché è bravo, e ci permette di essere competitivi rispettando una particolare norma di questa classe, nella quale il timone non può essere affidato a chi ha partecipato a una edizione dell'America's Cup, e sia io sia Guillermo Parada abbiamo questo skill nel nostro palmares».

Prima gli allenamenti in Cile sul Soto, poi un salto a bordo di Azzurra, a Key West, dal 21 al 25 gennaio. Anche la stagione della classe Tp52, infatti, riparte dalla Florida, e dopo il successo dello scorso anno Vascotto – che ha il ruolo di stratega a bordo – punta a fare bis: «L'anno scorso – racconta - siamo riusciti a portare a casa tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati, e sicuramente quest'anno sarà difficile ripetersi, ma vogliamo confermare quello che di buono è stato fatto la scorsa stagione. Con Azzurra, in particolare, abbiamo già iniziato ad allenarci a Palm Beach alla fine dello scorso anno, perché quest'anno le 52 Series iniziano la stagione negli Stati Uniti, con le regate di Key West e poi subito il Mondiale, in programma a marzo a Miami. Vogliamo ripetere il successo della stagione, ma è chiaro che non dipende solo da noi: il circuito è sempre più impegnativo, molti team si sono rinforzati, ad esempio il ritorno di Terry Hutchinson su Quantum è la dimostrazione che quando regati su un Tp52 sei al top della vela mondiale».

Capitolo RC44: il monotipo ideato da Russell Coutts rimane inossidabile, e lo scorso anno Vascotto ha vinto il mondiale di classe: «Confermare il Mondiale con L'Rc44 – dice - sarà difficilissimo, anche qui i team stanno tutti crescendo, noi abbiamo un'arma in più: il team è molto affiatato, e ci divertiamo. Un po' come nel Melges 32, con l'armatore Roberto Tommasimi au Robertissima: gli allenamenti non pesano, il gruppo è molto affiatato, abbiamo iniziato la passata stagione con alcuni risultati negativi, ma poi il lavoro duro, quello del training, ha pagato, e ci siamo tolti delle buone soddisfazioni: quest'anno ripartiamo da quel punto».

In scaletta, per la stagione, anche il monotipo Farr40, con il quale in passato Vascotto ha vinto moltissimo: «Sarò a bordo di Enfant Terrible», annuncia Vascotto, e anche qui è il titolo mondiale quello più appetibile.

Un rammarico? «Pochi weekend liberi e poco spazio per regate ancora non programmate: lo dico soprattutto agli amici dell'Aniene: con loro ho partecipato a regate bellissime, Giorgio Martin dell'Action team e Alessandro Maria Rinaldi hanno fatto un ottimo lavoro, ma quest'anno dovrò accontentarmi di essere con loro dal punto di vista strategico, attraverso il supporto tecnico, molto poche le presenze in barca». Resta da capire se nel lungo calendario di Vascotto ci sia spazio per la Barcolana: «Dopo le soddisfazioni degli ultimi due anni, certo che c'è spazio. Dobbiamo tutti ricordarci che la Barcolana è la miglior presentazione di Trieste. La città ha bisogno di una lucidata, di essere vista e ammirata: la Barcolana è come un faro, mette luce su Trieste, e attrae tutti gli appassionati di vela e di mare».

Francesca Capodanno

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