Zane Weir, pesista azzurro per le Olimpiadi grazie al nonno triestino

TRIESTE Un sogno a cinque cerchi inseguito e realizzato sull’asse Sud Africa-Italia e le cui radici risiedono a Trieste e temporalmente sono nate più di ottant’anni fa. Con queste parole si può sintetizzare il viaggio di vita e sportivo di cui è stato protagonista il lanciatore del peso italo-sudafricano Zane Weir. Il ventiseienne, nativo di Durban, lo scorso 16 febbraio a Potfchefstroom (Sud Africa) ha scagliato l’attrezzo a 21,11 m, un solo centimetro sopra la misura richiesta dalla Fidal per salire sull’aereo con direzione Tokyo 2021.

Ma Weir ha potuto brindare solamente il 25 febbraio quando la World Athletic ha concesso all’atleta, issatosi al quarto posto delle liste all time italiane, l’eleggibilità per poter rappresentare l’Italia nelle competizioni internazionali. Weir dunque potrà indossare la maglia azzurra e dedicare i suoi futuri successi a suo nonno, grazie al quale Zane, aveva ricevuto anni fa la cittadinanza italiana.
«Mio nonno si chiama Mario Gherbavaz ed è nato a Trieste il 24 giugno del 1932. Lui lasciò la città nel 1956 la città per trasferirsi in Rhodesia, l’attuale Zimbabwe, dove ha iniziato a lavorare come operatore ferroviario. Lì fece amicizia con i miei bisnonni e successivamente conobbe mia nonna, con cui poi si sposò e andò a vivere in Sud Africa, dove sono nato e cresciuto anch’io», racconta Zane che, dopo aver concluso nel 2018 gli studi in Finanza all’Università di Città del Capo, nel 2019 ha voluto prendere un’altra strada e provare a vedere cosa avrebbe potuto costruire nello sport.
«Mi chiamò la prima volta nel maggio del 2019 e poi ci risentimmo verso la fine dell’anno: iniziai ad inviargli dei programmi d’allenamento. Poi nel gennaio 2020 andai proprio in Sudafrica con Leonardo Fabbri per proseguire la preparazione invernale in un luogo dove il clima, contraddistinto da un caldo secco, era ideale e allora decisi di incontrare Zane. Da lì inizio tutto – spiega Paolo Dal Soglio, l’attuale allenatore di Fabbri, uno dei migliori pesisti internazionali in circolazione, e di Weir-. Fino a quel momento Zane si allenava da autodidatta, guardando vari video sul web, e non aveva mai avuto una guida tecnica. Le potenzialità c’erano ma bisogna fare un lavoro di un certo tipo perché gran parte degli esercizi alla base della preparazione di un pesista Zane non li aveva mai fatti. Da marzo 2020, quando venne in Italia e a causa della pandemia visse a casa mia, iniziammo a implementare i carichi cercando soprattutto di valorizzare la sua innata rapidità e reattività di piedi».
Arrivato in Italia con un personale di poco superiore ai 19 m, nella scorsa estate Weir, portacolori dell’Asd Enterprise Sport &Service, è cresciuto esponenzialmente arrivando fino ai 20,70 m del 20 settembre prima dell’exploiti di 21,11 m di poche settimane fa. «Della scorsa estate non potrò mai dimenticare il mio prima viaggio a Trieste dove gareggiai al Triveneto Meeting, organizzato dalla Polisportiva Triveneto. Oltre alla gara, visitai l’appartamento dove è cresciuto mio nonno, ho incontrato suo nipote Diego Gherbavaz e provai subito una connessione, spirituale e emotiva, molto forte e naturale con questa città, dove sicuramente tornerò molto preso», chiude Weir.
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