Il Teatro Romano di Trieste si potrà visitare: 5 milioni da Roma per scoprire anche le gallerie finora inaccessibili
Avviato l’iter tecnico del piano per un itinerario storico all’interno del sito

Sarà possibile entrare all’interno del Teatro Romano, seguire un percorso circolare nel passato dell’antica Tergeste, inoltrarsi nelle gallerie finora inaccessibili e uscire infine sbucando su via di Donota.
Non è fantasia, anche se accadrà nel giro di qualche anno, ma la realtà di un piano che la Soprintendenza ha già steso nei dettagli e finanziato con quasi 5 milioni. Un progetto di valorizzazione per il maggiore sito archeologico triestino, che è stato consegnato agli uffici comunali ad aprile nell’ambito dell’iter preliminare all’avvio dei lavori.
Per il Teatro Romano, portato alla luce in epoca fascista, è probabilmente il cambiamento più importante dagli anni Trenta a oggi. Nei decenni passati si è discusso in più occasioni su come intervenire per mettere a frutto il grande patrimonio storico risalente al I secolo avanti Cristo, ma per ragioni differenti il sito ha sempre mantenuto grossomodo la stessa fisionomia. Adesso invece non solo quel piano esiste, ma può anche fare affidamento su una consistente base economica erogata da Roma. La svolta è dunque arrivata e l’incognita si sposta sui tempi, poiché per realizzarla sarà prima necessario passare per una lunga trafila burocratica.

La svolta necessaria
A svelare la novità nelle stanze di Palazzo Economo sono Paola Ventura, delegata per la direzione della Soprintendenza, assieme alla responsabile del progetto Elisa Carbone e al responsabile tutela archeologica Roberto Micheli. I quali insistono innanzitutto sulla premessa da cui si è mosso il Ministero: il Teatro Romano è oggi senza dubbio il complesso dal maggior prestigio culturale a Trieste, ma è anche un sito archeologico difficilmente visitabile. Per la maggioranza delle persone, l’esperienza si riduce a una contemplazione dalla distanza e al massimo a una fotografia scattata da dietro le ringhiere. Per questi motivi si avvertiva a livello istituzionale l’esigenza di intervenire: prima con degli ulteriori scavi di ricognizione e, in seguito, andando appunto a stilare un progetto generale di valorizzazione.
Il percorso
Qualcuno sicuramente ricorderà gli svariati modi in cui è stato sfruttato negli anni il sito del Teatro Romano, dagli spettacoli ad altre manifestazioni culturali. Eppure – più o meno riuscite che fossero – erano tutte iniziative provvisorie. Il progetto della Soprintendenza prevede al contrario di creare un itinerario di visite permanente, che ne favorisca la fruizione da parte di cittadini e turisti. L’idea è di ricavare un percorso circolare che, partendo dall’altezza di Park San Giusto, vada poi a snodarsi tra i resti archeologici concludendosi in via di Donota. Percorso che accoglierebbe al suo interno anche le gallerie, dove si ritornerebbe a camminare come parte di un unico racconto del passato di Trieste.
Gli estremi dipendono dalla conclusione delle indagini archeologiche attualmente in corso, nonché dalle eventuali limature che dovessero emergere durante l’iter. Per fare un esempio, il percorso così com’è stato ideato prevede la costruzione di un edificio nel punto in cui si andrà a scavare nei prossimi mesi, accanto all’ingresso di Park San Giusto. Una sorta di antiquarium, che fungerebbe così da ingresso delle future visite. Ma è evidente che se gli scavi dovessero intercettare reperti significativi, l’ingresso-antiquarium dovrebbe essere spostato altrove.
L’iter e i tempi
Il progetto preliminare è stato come detto ultimato e inviato agli uffici comunali ad aprile di quest’anno. Questo perché un’operazione del genere necessita di un’apposita variante urbanistica, interessando l’area nel suo complesso. Come da prassi, una volta ottenuta la variante al piano regolatore servirà passare per la conferenza dei servizi. Non sembrano prospettarsi incagli particolari, tuttavia questi passaggi richiederanno del tempo. Superati i quali potranno iniziare i lavori, che dureranno circa un anno e mezzo. Una data è impossibile fissarla: i fondi da Roma arriveranno in ogni caso a rate fino al 2027. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo