Diga foranea da ricostruire: dopo 20 anni a Pola decolla l’operazione
Si punta ad avviare entro un mese il cantiere atteso ormai da oltre vent’anni. La ricostruzione è urgente anche per contrastare l’aumento del livello del mare dei prossimi anni

Nel Museo d’arte contemporanea con bella vista sul mare, è stato firmato il contratto di recupero e ricostruzione della diga foranea di Pola, un progetto rimasto nel cassetto per oltre vent’anni causa la mancanza di risorse finanziarie per farlo decollare. Ora finalmente ci siamo.
Il documento è stato sottoscritto dal direttore dell’Autorità portuale regionale Dalibor Brnos e dai dirigenti dell’azienda edile Pomgrad Inzinjering di Spalato, tra l’altro l’unica che aveva aderito alla gara d’appalto. Questa si impegna a eseguire i lavori nell’arco di 18 mesi al costo di 26,9 milioni di euro Iva inclusa di cui 18,3 milioni assegnati a fondo perduto dalle casse europee nell’ambito del programma Connecting Europe Facility mentre la differenza sarà coperta dal Ministero croato del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture nonché dalla Regione istriana.
Il cantiere dei lavori dovrebbe essere aperto entro un mese. La diga costruita in epoca austroungarica alla vigilia della Grande guerra, ha 111 anni e li dimostra tutti. Da decenni si trova in avanzato stato di degrado causa l’azione delle onde e della salsedine. La ricostruzione è urgente anche per contrastare l’aumento del livello del mare dei prossimi anni, dovuto ai cambiamenti climatici, come affermano gli esperti. Proprio in tale prospettiva la sua altezza sarà aumentata di quasi un metro. Intanto la corona della diga si sta spappolando e in numerosi punti affiora l’armatura metallica del calcestruzzo.
Il progetto prevede la sua ricostruzione in tutta la lunghezza di 1.200 metri alla quale verrà aggiunto un tratto nuovo di 145 metri. Il governatore istriano Boris Miletić ha definito l’atto della firma del contratto d’appalto, giornata storica per la regione. «Abbiamo appreso – così Miletic – che l’Austria per la costruzione spese 6 milioni di corone che in termini odierni fanno sui 216 milioni di dollari americani, un importo incommensurabile se rapportato alla realtà odierna. Non è nostra intenzione paragonarci all’Impero, in ogni caso possiamo dire che l’opera rappresenta in assoluto il maggiore investimento in queste terre da quando esiste la Regione istriana».
Per il sindaco Pedja Grbin, a lavori ultimati Pola potrà vantarsi, a differenza di altre città istriane, di essere al sicuro da eventuali inondazioni di derivazione portuale. Tornando alla sua storia, la diga venne costruita poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale. È realizzata con enormi blocchi in pietra estratti nella vicina penisola di Musil (ex zona militare), ricoperti ai lati da uno spesso strato di cemento armato. Negli intendimenti iniziali doveva essere lunga 1.200 metri, però 254 metri non vennero mai ultimati e l’ultimo segmento di 141 metri non è stato nemmeno costruito. —
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