La presidente slovena: «A Gaza è genocidio»
Dura denuncia di Pirc Musar al Parlamento Ue rispetto a quanto avviene nella Striscia. A giugno Lubiana aveva riconosciuto la Palestina

Una presa di posizione ferma e coraggiosa, ma divisiva al punto da scatenare critiche veementi e aspre polemiche. È quella della presidentessa slovena, Nataša Pirc Musar, che mercoledì si è esposta su Gaza in due occasioni, quando ancora il grave attentato anti-israeliano a Washington non si era verificato: prima durante un discorso all’Eurocamera, poi discorrendo con i corrispondenti sloveni di stanza a Bruxelles. «Oso dirlo qui al Parlamento europeo, siamo testimoni di un genocidio, lo stiamo osservando e rimaniamo in silenzio», ha denunciato Pirc Musar durante il suo discorso, caldamente e a lungo applaudita da una parte dell’emiciclo, con svariati politici alzatisi in piedi durante l’ovazione, mentre la parte restante dei deputati è rimasta rigida, in silenzio.
La presidente slovena ha poi ribadito il concetto parlando con giornalisti sloveni che seguono gli affari Ue. A Gaza «è genocidio», ha ribadito Pirc Musar, che ha poi posto l’accento sulla questione del blocco israeliano alla consegna di aiuti umanitari a Gaza che si è protratto da marzo fino all’inizio di questa settimana, ha riportato l’agenzia di stampa slovena Sta.
La lettura della situazione non può essere condivisa da tutti, a livello europeo e a Occidente, ha ammesso Pirc Musar, ma «vorrei dire che anche quei Paesi che hanno relazioni amichevoli e strette con Israele non dimenticassero il diritto umanitario e l’umanità. Quando si tratta di decine di migliaia di bambini affamati sull’orlo della sopravvivenza, quando quasi 60 mila persone sono morte a Gaza, principalmente donne e bambini, allora si tratta della solidarietà di base che un essere umano deve mostrare a un altro» essere umano, ha sostenuto.
La presidente ha rafforzato ancora una volta il concetto attraverso i suoi social. Lubiana è «impegnata» affinché il vicinato Ue sia «pacifico e stabile» e per questo «fa appello a un maggior impegno» di una Ue sempre troppo «divisa e inefficace» a confrontarsi «con la situazione in Medio Oriente». E soprattutto a fare i conti con Gaza. «Cosa vediamo a Gaza è un genocidio e rimaniamo silenti», ha deplorato, facendo appello a una rapida «cessazione delle ostilità».
Parole, quelle di Pirc Musar, che sicuramente non avranno fatto piacere a Tel Aviv, in particolare dopo che le relazioni tra Israele e Slovenia sono state messe a dura prova dal riconoscimento sloveno della Palestina, lo scorso giugno. Sicuramente non sono state apprezzate dai deputati sloveni nei ranghi del Ppe, tutti dell’Sds di Janša, ossia Tomc, Grims e Zver. Grims, ad esempio, ha accusato Pirc Musar di aver messo in atto una «performance da estrema sinistra» all’Eurocamera, mentre Tomc ha sostenuto che Pirc Musar sarebbe riuscita nell’obiettivo di «dividere» l’Europarlamento, una scelta inedita per un capo di Stato. Completamente opposta la lettura di Irena Joveva (Renew-Svoboda), che ha parlato di discorso dal chiaro «orientamento morale» e di Matjaž Nemec (S&D), che ha lodato il gesto di Pirc Musar, che avrebbe dato un barlume di speranza a Gaza.
Pirc Musar, da parte sua, ha reagito alle critiche. Giurando di non voler «prendere le parti di Israele o della Palestina, ma mi schiererò sempre a difesa dell’umanità». —
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