Il Comune di Trieste vende il palazzo delle Poste a Santa Croce, cittadini allarmati
Mozione della I Circoscrizione: «Grave danno ai residenti». L’assessore Lodi: «Servizio garantito dal contratto d’affitto»

Preoccupazione e proteste davanti alla possibilità che l’Ufficio postale di Santa Croce, sul Carso triestino, sia destinato a chiudere. Tutto ciò in seguito alla notizia dell’inserimento da parte del Comune di Trieste, nel programma di bilancio, dell’alienazione di numerosi edifici di proprietà, tra i quali proprio quello che ospita l’Ufficio postale di Santa Croce.
Il Comune chiarisce che l’intenzione di privare l’abitato della posta non c’è, ma l’allarme resta comunque forte tra i residenti.
A raccogliere la preoccupazione della gente è stata la prima Circoscrizione, territorialmente competente, che ha approvato in aula una mozione indirizzata al Comune. Sul testo si sono trovati d’accordo tutti i consiglieri circoscrizionali di maggioranza, mentre quelli dell’opposizione di centrodestra si sono astenuti. Il documento fa riferimento «all’avvio delle procedure di messa all’asta pubblica dell’edificio che ospita l’ufficio postale, per il quale, peraltro, fino a oggi non si sono registrate manifestazioni d’interesse all’acquisto». «Il che – si sottolinea nel documento firmato dal consigliere Roberto Cattaruzza – conferma che quest’operazione è un artificio contabile. È evidente che, con l’alienazione, si andrebbe a chiudere l’unico ufficio postale presente nel borgo, con grave danno per i residenti».
In caso di chiusura, infatti, gli Uffici postali più vicini sarebbero quelli di Prosecco, Aurisina e Sgonico, distanti tutti alcuni chilometri. Fra l’altro l’edificio ha un valore storico, «perché fra quelle mura – ricorda Cattaruzza – nacque una delle figure importanti della musica e quindi della cultura locale, Lelio Luttazzi».
Con la mozione, si incarica il presidente della Circoscrizione, Paolo Vidoni, di presentare al Comune «la richiesta di rivedere l’ipotesi di mettere all’asta questo bene, valutandone l’importanza anche culturale per il territorio e la città, nonché le possibilità di un utilizzo a scopo sociale a totale beneficio della popolazione cittadina».
A cercare di rassicurare la popolazione, interviene l’assessore comunale per il Patrimonio, Elisa Lodi. «L’eventuale vendita – evidenzia l’esponente della giunta Dipiazza – sarà comunque a frazioni, perciò il locale che ospita la Posta potrebbe rimanere di proprietà dell’amministrazione. Ricordo poi che esiste un contratto d’affitto fra Comune e Poste italiane, pertanto, anche se fosse venduto, il bene resterebbe destinato all’attuale funzione. Ribadisco in ogni caso che non è intenzione dell’amministrazione privare la frazione di Santa Croce dell’Ufficio postale».
Sull’argomento fa chiarezza anche Poste italiane con un comunicato: «Alla luce delle segnalazioni ricevute - si legge nel testo -, Poste Italiane conferma la propria volontà di mantenere invariata la propria presenza sul territorio di Trieste. A questo proposito l’Azienda ricorda di aver esteso l’apertura dell’ufficio postale di Santa Croce, in località Santa Croce 274, passando da 3 a 4 giorni a settimana, già nel mese di ottobre dello scorso anno. La presenza sul territorio continua ad essere un asset strategico per Poste Italiane anche attraverso il Progetto Polis che prevede l’ammodernamento in chiave sostenibile e digitale di 7 mila uffici postali nei Comuni con meno di 15mila abitanti». —
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