Il sassofonista Mihaly Dresch e le sue note struggenti per il nonno soldato

Può succedere un lunedì mattina, sotto un sole nuovamente caldo e nessun altro intorno, di salire i gradini che portano alla Cappella Ungherese di Visintini, a Doberdò del Lago (in provincia di Gorizia), e imbattersi in un uomo alto in camicia bianca e baffi un po’ ricurvi che porta con sé un clarinetto della tradizione ungherese. E, di lì a poco, sentirlo dedicare a suo nonno una struggente melodia. Capita di provare a registrare quel suono sperando che lo strumento, inadeguato, riesca a cogliere la poesia di un momento che va cristallizzandosi nella natura intorno. A suonare è stato Mihàly Dresch, noto sassofonista ungherese che fonde nella sua musica free jazz e folklore transilvano. Dopo essersi esibito domenica, con il suo trio, al Sajeta Art & Music Festival a Tolmino, lunedì mattina ha voluto fare visita, con la moglie, la ballerina Hortenzia Lorincz, al monumento dedicato ai combattenti ungheresi della Grande guerra per ricordare il nonno Dudàs Lajosn, sopravvissuto, fortunosamente, al conflitto. Video e servizio di Katia Bonaventura. L'articolo

Riproduzione riservata © Il Piccolo