Un totem digitale guiderà i visitatori tra Marina Julia e l’area della Cavana
Chiuso il progetto transfrontaliero Grennat di valorizzazione dei percorsi naturali. A Monfalcone budget da 130 mila euro

Dalla parte della natura all’insegna della biodiversità. Significa divulgazione e conoscenza, pure didattica, tutela e salvaguardia attraverso azioni di valorizzazione per una fruizione consapevole dei siti, nel rispetto dell’ambiente. La conclusione del progetto Grennat per lo sviluppo transfrontaliero sostenibile, avviato nel luglio 2023, è stata celebrata nella sede dell’Infopoint di Marina Julia. Un momento sottolineato dall’inaugurazione, con tanto di taglio al nastro tricolore, del nuovo totem digitale Natura 2000, riportante il percorso costruito nell’arco di due anni.
A Monfalcone, la “mission” dirimente è stata la rivalutazione della Cavana quale sito di interesse comunitario. Un’operazione sinergica di alta caratura, del valore di 742.760,81 euro, di cui l’80% coperto dal Fers, il Fondo europeo per lo sviluppo regionale. L’ambizioso traguardo è frutto dell’alleanza di sei partner: assieme a Monfalcone, i comuni di Nova Gorica, ente capofila, Aidussina e Merna-Castagnevizza, unitamente al Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia e del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale.
Partner associati il Comune di Staranzano tramite l’organo gestore della Riserva Foce dell’Isonzo, l’Istituto per le acque della Repubblica di Slovenia, il Comune di Isola, eFrame Srl, il Ministero dell’Ambiente e della Pianificazione territoriale sloveno e l’Istituto sloveno per la pesca. Nell’alveo del Programma di cooperazione transfrontaliera europea Interreg Italia-Slovenia, il progetto Grennat si è articolato in una lunga serie di interventi “green”, prodotti in continuità collaborativa dai partner che hanno elevato la qualità dei propri siti ambientali più caratteristici e significativi.
Nello specifico, il progetto transfrontaliero «garantisce il miglioramento ottimale dei risultati nella progettazione di infrastrutture verdi e di punti informativi, promuove l’utilizzo dei servizi ecosistemici, la gestione delle aree protette e le “buone pratiche”, contribuendo così alla protezione della natura e allo sviluppo sostenibile. I risultati del progetto – è il quadro generale – sono a beneficio delle istituzioni professionali e dei gruppi di interesse, delle autorità locali, regionali e nazionali, nel trasferimento di azioni virtuose».
Per Monfalcone il budget è stato di 130.783,23 euro. Il Comune ha partecipato a diverse attività, al Convegno sui siti Natura 2000 al castello di Rihemberk, dove è stata presentata l’area della Cavana, illustrata poi a bambini e ragazzi presenti all’evento organizzato ad Aidussina. Recentemente l’ente cittadino ha condiviso l’inaugurazione dell’Infopoint a Sagrado. Azioni pilota invece il sentiero didattico della Cavana, con la creazione della mappa con i tracciati percorribili a piedi e in bicicletta lungo la ciclabile Fvg2. Sono state inoltre installate due bacheche a lato di via del Brancolo raffiguranti l’avifauna del Golfo di Panzano e della Cavana, coinvolgendo esperti locali per i disegni.
Quindi l’Infopoint digitale, che permetterà di accedere ai contenuti dell’intero progetto transfrontaliero. Il sindaco Luca Fasan ha rilevato in particolare il «parallelismo» tra «i progetti di più ampio respiro per la città e il piano Grennat per la tutela ambientale e della biodiversità ai fini della divulgazione e della conoscenza, anche a disposizione di visitatori e turisti».
L’eurodeputata Anna Maria Cisint ha sottolineato il valore di questo percorso transfrontaliero che «in una città industriale come Monfalcone assume una valenza particolare, anche in termini di mitigazione ambientale. Vogliamo seguire questa direzione anche in futuro». L’Infopoint di Marina Julia ieri era affollato: ospiti di riguardo i partner con Mateja Zoratti (manager del progetto) per il Comune capofila di Nova Gorica, Polonca Vodopivec (coordinatrice progetti europei) del Comune di Aidussina, Tina Gerbec, responsabile del piano per il Comune di Merna-Castagnevizza, Silvia Caruso del Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia, con Daniele Luis, ed Edoardo Rigoni, dell’Ufficio Ambiente del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale. Ciascuno è entrato nel dettaglio delle azioni intraprese nei propri territori.—
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