’14-’18, a Lucinico il ricordo degli “altri” caduti

Una lapide ricorderà, nel cimitero di Lucinico, gli 84 caduti austroungarici del paese nel primo conflitto mondiale. L'iniziativa, che dovrebbe concretizzarsi nel corso del 2014, è dell'associazione Amici della Croce Nera Austriaca, nata lo scorso anno a Gorizia come prima organizzazione non austriaca a richiamare la questione del riconoscimento e della memoria dei caduti italiani sotto l'egida dell'esercito dell'allora Impero Austroungarico.
Presidente dell'associazione – il cui simbolo ricorda la contea di Gorizia e Gradisca, la Croce Nera austriaca ed il rosa delle mostrine del 97° reggimento dell'impero austroungarico, quello sotto il quale combatterono la maggior parte dei soldati isontini – è Franco Stacul, che spiega così il senso dell'attività del sodalizio. «L'associazione si è costituita essenzialmente per salvare dall'oblio i caduti delle nostre terre per l'esercito austroungarico e cercare di ricordarli degnamente promuovendo la realizzazione di monumenti in ogni paese o città dell'ex Contea di Gorizia e Gradisca, e di tutto l'ex Litorale austriaco. Dobbiamo pensare che per l'Isontino, a differenza del resto d'Italia, la Prima guerra mondiale è iniziata il 27 luglio 1914, e si può dire che, fatte salve le eccezioni, il 99% dei caduti militari di Gorizia e delle sue terre apparteneva all'esercito austroungarico, visto che Gorizia era parte dell'Impero. Ecco allora che dimenticare questo, e dimenticare quei caduti, significa dimenticare una parte importante della storia della città».
In tal senso si è mosso nelle scorse settimane Il Piccolo, raccogliendo valanghe di testimonianze e di foto storiche dopo l’articolo di Paolo Rumiz, che appunto sollecitava a ricordare degnamente gli “altri” italiani caduti nella Prima guerra mondiale.
I caduti austroungarici provenienti dalle terre poi divenute italiane furono lasciati nell'oblio dopo la fine della guerra, ed ancor più sotto il Fascismo.
Solo di recente è iniziata un'importante e doverosa opera di riscoperta, che l'associazione Amici della Croce Nera austriaca prova a portare avanti. Il progetto di Lucinico è quello più concreto e prossimo alla realizzazione.
L'associazione ha sfruttato e sostenuto la corposa ricerca condotta dal lucinichese Cargnel, che nel corso di tre anni ha recuperato con minuziosa precisione i nomi di tutti gli 84 caduti di Lucinico sotto l'esercito austroungarico.
Nomi che saranno incisi e affidati ad eterna memoria sul monumento che verrà collocato nel cimitero di Lucinico, per il quale è già stata presentata anche l'autorizzazione delle istituzioni.
«Contiamo di inaugurarlo nel 2014, anche se per conoscere la tempistica precisa è presto – dice Stacul -. Dobbiamo ancora reperire qualche migliaio di euro, la somma necessaria per la realizzazione della lapide. Dal Comune, invece, è già arrivata la disponibilità a sostenere con una cerimonia adeguata la nostra iniziativa».
«Purtroppo non abbiamo risorse economiche da investire – conferma l'assessore Guido Germano Pettarin -, ma siamo assolutamente pronti a fare la nostra parte per celebrare al meglio quest'iniziativa, che ci sembra molto importante e significativa».
Il monumento di Lucinico sarà anche a suo modo storico, capace di rompere un oblio che ha poche eccezioni in regione. Tra queste, la lapide che si trova a Romans, anche questa con nomi e cognomi dei caduti, e il monumento di Aiello. Il marzo scorso, per la prima volta in via ufficiale, i vertici austriaci della Croce Nera (l'equivalente della nostra Onorcaduti) hanno deposto una corona al sacrario di Redipuglia, assieme al comandante regionale dell'Esercito. Presto, forse anche grazie al centenario della Grande Guerra, si potrà celebrare sempre più spesso una memoria comune.
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