1954- 2024: il tuffo di Trieste negli anni ’50 tra convegni, concerti swing ed escursioni
Tra gli eventi più attesi quello del 22 ottobre con lo storico Raoul Pupo
e altri studiosi, curato dal Cca e seguito dalla performance del trio Les Babette
Convegni, iniziative musicali ed espositive, documentari: è decisamente variegato il calendario culturale proposto per i 70 anni del ritorno di Trieste all’Italia presentato ieri a palazzo Gopcevich.
Il presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini ha ricordato il ruolo significativo che la Lega ebbe all’epoca («i caduti del 1953 erano tutti soci») e ha illustrato un articolato programma di eventi. Due i convegni: il primo, curato dal professor Stefano Pilotto, il 23 ottobre alle 15 nella Sala delle Colonne del palazzo della Regione, con il titolo “A settant’anni dalla Seconda Redenzione, ricordando quel memorabile 26 ottobre”. Il secondo, curato dal professor Davide Rossi, il 26 novembre alle 15 nella Sala Tessitori del Consiglio regionale intitolato “Trieste 1954 e la nascita della Regione Friuli Venezia Giulia”.
Sempre con la Lega Nazionale, due eventi musicali nella Sala Luttazzi: il 20 ottobre alle 18 “Il Tricolore a Trieste” a cura di Bruno Jurcev e il 13 novembre alle 18.30 “Gianni Bartoli, il sindaco artista” a cura di Francesco Gusmitta. Sul versante delle mostre storico-fotografiche, da segnalare “Trieste è Italia”, nella Sala delle Colonne della Regione, che partirà il 21 ottobre, e quella al foyer del Politeama Rossetti, che sarà inaugurata il 22 ottobre.
Parole, musica e immagini caratterizzano le manifestazioni del progetto “1954: Trieste dopo l’America, tra richiamo alla tradizione e spinte all’innovazione”, proposto dal Circolo della Cultura e delle Arti. S’inizia lunedì 21 ottobre alle 18 nella nuova “Sala 1954” del Rossetti con due documentari: “I nostri giorni americani” e “Le ragazze di Trieste”. Altri quattro rari audiovisivi e due spy stories ispirate al clima di frontiera dell’epoca completeranno la rassegna in calendario fino a dicembre. Uno degli eventi più attesi martedì 22 ottobre alle 17 nel Ridotto del Verdi: lo storico Raoul Pupo e altri sei eminenti studiosi (Cristina Benussi, Paolo Quazzolo, Gianluigi Gallenti, Romolo Gessi, Margherita Canale, Alessio Bozzer) con il presidente del Cca Paolo Battaglini ripercorreranno gli aspetti storici, artistici e socio-economici della Trieste 1945-1954. A seguire, dalle 18.30, la performance del complesso swing triestino Les Babettes. Mercoledì 23 alle 18.30 concerto dell’Orchestra Jazz Tartini nella sala del Conservatorio. La brochure del progetto curato da Franco Rota e scaricabile da www.circoloculturaeartits.org comprende il programma dettagliato e spunti inediti dal prezioso archivio storico del Circolo fondato da Giani Stuparich.
Il progetto multidisciplinare “Duino, Trieste 1954” promosso dal Gruppo Ermada Flavio Vidonis narra e analizza le vicende legate ai Confini del 1954. Mira a far conoscere le vicende storiche accadute sul territorio, da Muggia a Duino passando per Trieste, in uno degli anniversari simbolo di queste terre, storie che devono essere raccontate per capire le sofferenze che questi territori hanno vissuto in periodi diversi. Si va dalle conferenze tematiche alla pièce teatrale a leggio, a un ciclo di escursioni che partono dalle vicende storiche di Trieste (Museo del Risorgimento, Risiera di San Sabba, Foiba di Basovizza) per svilupparsi poi nelle aree in cui erano tracciati i confini della Zona A e Zona B, da Duino a Muggia, accompagnati da workshop fotografici per la realizzazione di una cartina dedicata. Una mostra itinerante toccherà diversi luoghi storici del territorio provinciale.
A febbraio 2025 sono previsti la presentazione della ristampa del volume “Dove l’Italia non potè tornare” e un doppio concerto tra marzo e aprile, a Muggia e al Castello di Duino, del Coro Ana “Trieste nel mio cuore”. Le iniziative su www.trieste1954.blogspot.it. —
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