«A Cividale non abbiamo nulla»

«Le tombe di Piedimonte? Girava voce che fossero state trasportate a Cividale», racconta Remigio Blasig.
Ma al Museo archeologico nazionale della città ducale le sepolture che sarebbero state ritrovate ai piedi del Calvario non sono mai arrivate, come confermato dalla direttrice del polo museale, Serena Vitri. E allora? Sollecitati, i funzionari della Soprintendenza ai Beni archeologici di Trieste hanno provato a fornire una spiegazione alla vicenda, guardandosi però bene dallo smantellare le teorie e il racconto di Antonio Persolja: secondo Angelina De Laurenzi, funzionaria di zona per l'area isontina, potrebbe trattarsi delle sepolture rinvenute quasi vent'anni, sempre alle pendici del Calvario, ma dalla parte di Lucinico.
L'archeologo Sandro Stucchi condusse una campagna di scavi che permise di portare alla luce alcune sepolture a pozzo, che conservavano resti di corpi cremati in piccole cavità, protetti da uno strato di pietra arenaria.
All'interno di due tra le sedici tombe ritrovate, gli archeologi rinvennero alcuni oggetti bronzei (due armille, ovvero bracciali allora in uso ai militari), una spilla da capelli e un coltellino dal manico intagliato. Una vera e propria necropoli, che viene fatta risalire alla tarda età del Ferro. I reperti oggi si trovano esposti al Museo archeologico di Borgo castello. (chr.s.)
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