A Farra la nuova maison del vignaiuolo Giovanni Puiatti

FARRA. Giovanni Puiatti riparte dalle sue radici di vignaiuolo di rango e tradizione. A Farra d’Isonzo è nata “Villa Parens” una maison di 8 etichette, 4 bianchi, un rosso e 3 spumanti extra brut e millesimati. Una nuova sfida per l’enologo-point guard, figlio d’arte di Vittorio, l’innovatore che seppe imporsi già dagli anni Settanta a livello mondiale.
«Posso semplicemente dire che non ho resistito alla passione per questo mestiere che per me è arte. Dopo tre anni e mezzo accanto al gruppo Angelini che ha acquisito il marchio “Puiatti”, la cantina di Romans e i 56 ettari di vigne, ho avuto voglia di avere di nuovo la palla in mano, per dirla in termini baskettari».
Quale saranno il target e i mercati a cui puntare?
Assieme a mia sorella Elisabetta abbiamo scelto di essere piccoli ma d’eccellenza, avremo una produzione di 50mila bottiglie all’anno frutto delle uve di 5 ettari in collina a Ruttars. Guardiamo al mercato interno ma anche agli Usa e alla Russia, rivolgendoci a un cliente che cerca la purezza e la perfezione del profumo e del gusto nel vino.
Su cosa puntate?
Su il futuro della tradizione che è ricerca e innovazione, sul confronto con la terra, sulla scelta della uve e sulle potenzialità della tecnologia per cogliere il carpe diem di un sapore che esiste, non deve essere inventato per compiacere il mercato.
Non teme la crisi, la concorrenza la globalizzazione?
Quando negli anni ’90 avevo una mia ditta di esportazione negli Usa ho visto in anticipo la globalizzazione. Ecco perché ho scelto di dare al marchio Puiatti muscoli e mandibole per mordere a livello mondiale. Con “Villa Parens” ci rivolgiamo a chi considera il vino non una bevanda ma un’esperienza unica, elegante per valorizzare un territorio e dei prodotti inimitabili.
Da cosa nasce il nome?
E’ un omaggio alla memoria degli avi, parens in latino significa infatti genitori. Abbiamo ristrutturato la casa di Farra, acquistata dai miei nonni paterni nel 1944, dove già negli anni ’90 avevamo allestito una piccola cantina oggi adeguata con le tecnologie più moderne.
Il Friuli Venezia Giulia all’esterno è forte?
Direi di no, siamo sempre troppo frastagliati in tanti consorzi, doc e docg. Come mio padre anch’io sono scettico verso le consorterie che dovrebbero garantire la qualità. Il mio motto è “il buon nome e la verità sono permanenti”, io firmo il mio vino questo importa al cliente. Io ci metto la faccia sulla qualità/emozionalità del mio prodotto, come mio padre, come dovrebbe essere per tutti.
Margherita Reguitti
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