A giudizio la “srl” dello spaccio di droga

Nella banda sgominata dalla Squadra mobile c’erano vecchi malavitosi e nuovi trafficanti. Tutti accumunati dal business della droga, sempre più remunerativo. Compravano la “merce” in Slovenia e soprattutto a Napoli e poi la rivendevano a Trieste. Avevano realizzato una “srl” della droga tanto pericolosa quanto “versatile” che si finanziava con le rapine, come quella messa a segno il 31 agosto 2015 all’Unipol di piazza Oberdan. Questo è quanto emerge dalle indagini coordinate dai pm Massimo De Bortoli e Matteo Tripani.
Gli imputati della banda sono undici. E per tutti è stato disposto dal gip Luigi Dainotti - su richiesta dei pm - il processo con rito immediato, quindi senza udienza preliminare, «ritenuto - si legge nel decreto - che la prova del reato appare evidente». La data fissata è quella del prossimo 14 luglio.
Il presunto boss, il capo riconosciuto della banda, è Tonino Pallozzi, 35 anni, nato a Latina ma da molti anni residente in città, con un domicilio anche in Slovenia, subito dopo il confine di Rabuiese. È difeso dall’avvocato Angelo Palmieri. Il suo vice, sempre secondo l’accusa, è Mario Montone, 27 anni. Ad assisterlo l’avvocato Roberto Michelutti di Udine.
Ai vertici della gang c’era anche una donna, Svetlana Acimovic, 59 anni, che aveva messo a disposizione il suo appartamento in largo Pestalozzi: serviva a depositare la droga. Svetlana, assieme ai due big della banda, era stata arrestata dai poliziotti della Squadra mobile durante un blitz della squadra mobile proprio nell’appartamento di largo Pestalozzi. Gli agenti avevano scoperto 12 chili di hashish, 4 di skunk e 100 grammi di cocaina. Tutta merce che le era appena stata consegnata da Pallozzi e Montone. È difesa dall’avvocato Maria Genovese.
Poi c’è Sergio Giraldi, 70 anni, conosciuto con il soprannome di Papillon, ex passeur ed ex trafficante d’armi poi passato alla droga, diventato popolare per una spettacolare evasione dal carcere di Capodistria. Quando gli agenti della narcotici lo avevano bloccato era ai domiciliari. A casa aveva 80 grammi di cocaina e 8mila euro in contanti. È difeso dagli avvocati Alberto Coslovich e Maria Pia Maier. La lista continua con Roberto Zucca, 52 anni, Massimiliano Bray, 36 anni e Sergio Capriati, 50 anni. Difesi da Giovanni Di Lullo, Lucio Calligaris e Maria Genovese.
I componenti della banda, accorti e sospettosi, non solo utilizzavano nomi in codice per definire la droga ma erano soliti noleggiare autovetture in Slovenia ogni volta che si rifornivano. Inoltre, per alcuni giorni, stoccavano la droga all’interno di automobili intestate a terze persone e parcheggiate lungo le vie cittadine.
Nel provvedimento del gip Dainotti compaiono poi i nomi di Franco Trevisan, 58 anni, Andrea Antinoro, 37 anni, Davide Ziberna, 43 anni e Vittorio Petrucci, 52 anni. Sono difesi rispettivamente da Irina Carli, Deborah Berton Keti Muzica e Paolo Codiglia.(c.b.)
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