A Gradiscutta l’antica villa diventa un agriturismo

L’imprenditore vitivinicolo Princic recupererà una vecchia residenza nobiliare per farne una nuova struttura ricettiva da 25 posti. Ieri posa della prima pietra 
Bumbaca Gorizia 28_10_2019 Gradiscutta posa prima pietra chiesetta Sant'Antonio complesso turistico Prncic © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 28_10_2019 Gradiscutta posa prima pietra chiesetta Sant'Antonio complesso turistico Prncic © Foto Pierluigi Bumbaca



Un luogo simbolo per la comunità del Collio goriziano rivivrà grazie ad un’iniziativa privata che ha il sapore del coronamento di un sogno, e così facendo contribuirà al potenziamento e alla valorizzazione dell’offerta turistica del territorio. Ci troviamo a Gradiscutta, nel territorio comunale di Gorizia ma a due passi da San Floriano del Collio di cui Roberto Princic è stato vicesindaco e dove si trova la sua azienda vitivinicola “Gradis’ciutta”. Perché proprio lui, e proprio questi luoghi, sono i protagonisti della bella storia iniziata di fatto ieri mattina con la posa della prima pietra di un progetto ambizioso: il recupero di una storica residenza nobiliare di tipo rurale che diventerà un agriturismo.

La struttura in questione è l’antica villa dominicale che – come racconta lo storico Paolo Iancis che sta collaborando da tempo con Princic nelle ricerche sul sito – viene citata una prima volta come «Keller zur Gradiscutta» in un documento in lingua tedesca di fine Cinquecento. “Keller”, dunque “cantina”, a testimonianza della vocazione del posto fin dalle origini. Allora apparteneva alla nobile famiglia goriziana Pesler, poi passò agli Strassoldo di Villanova nel Seicento, e di lì proseguì una lunga storia, che la vide anche deposito di armi a servizio del fronte nella Grande Guerra. Fino ai giorni nostri: Princic acquisto la villa nel 2015, ormai decadente, dalla famiglia Bassi, iniziando a coltivare il suo grande obiettivo.

La nascita di un agriturismo che sostanzialmente completerà e affiancherà l’attività dell’azienda di famiglia: avrà 11 camere (o appartamenti) per circa 22 o 25 posti letto, e il progetto curato dall’architetto Piero Bertossi di Cormons e affidato all’impresa Pitton di Rivarotta di Teor prevede anche la realizzazione degli uffici e di uno spazio per organizzare eventi. «Ma questo progetto per me ha un valore importante anche perché è un modo di restituire alla comunità di Gradiscutta un luogo simbolico e da sempre frequentato da chi abita qui», ha spiegato ieri Roberto Princic. Già, perché la prima pietra (con una targa che contiene una splendida dedica alla figlia dei Princic, Futura, che proprio ieri compiva il primo mese di vita) è stata posata là dove sarà ricostruita la storica cappella dedicata a Sant’Antonio, meta per tradizione di una processione e di una messa nei giorni del santo, a giugno.

Insomma, se il progetto guarda al futuro («l’agriturismo sarà pronto e funzionante tra un anno, e contribuirà a valorizzare il nostro splendido territorio», ha detto Princic»), tutto parte dalla tradizione e dal suo rispetto. E così, ad esempio, resteranno al loro posto anche il grande tiglio e l’ippocastano presenti nella corte interna della villa. Dove ieri, in una mattinata di grande festa, si è data appuntamento l’intera comunità locale, assieme a molte autorità del territorio, tra le quali gli assessori comunali Oreti e Bellan, il vicepresidente della Cciaa Madriz, il comandante provinciale dei Carabinieri Carboni. «Un grande in bocca al lupo per questo progetto – hanno detto Bellan e Oreti –. Anche nell’ottica della candidatura a capitale europea della cultura abbiamo bisogno di eccellenze in grado di potenziare l’offerta turistica e ricettiva di Gorizia e del Collio». –



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