A Grado solo parcheggi a pagamento

GRADO. La crisi pesa e Grado ha un’unica strada per sopravvivere: il turismo. Tutti i residenti ne devono essere consapevoli ed essere disponibili ad affrontare piccoli o grandi sacrifici per venirne fuori. I piccoli o grandi sacrifici hanno il colore blu delle strisce dei parcheggi a pagamento. Materia scottante a Grado, che rischia di incendiarsi ulteriormente. Ieri il sindaco Maricchio ha incontrato un gruppo di operatori della spiaggia di Costa Azzurra. Alle spalle del lido il Comune ha recentemente realizzato una serie di parcheggi a pagamento. Ma non bastano. Bisognerebbe estendere le zone blu a tutta la zona di Colmata. Solo che i residenti non ci stanno a perdere il posto auto davanti a casa, contrassegnato dal colore giallo. Gli stalli gialli sono oggi circa 650, quelli blu 450. Pochi. Senza parcheggi - pensano il sindaco e gli operatori - non arriva il turista.
Di qui l’appello ai residenti di Colmata: sacrificatevi a parcheggiare altrove per consentire l’estensione delle zone blu.
Maricchio è realista: «Capisco i disagi ma qui è in ballo il nostro futuro. Tutta Grado dovrà essere zona blu. Parcheggi a pagamento li faremo appena possibile a Pineta, dove da poco il Comune ha ottenuto la titolarità delle strade. Valle Goppion è pure disposta a questa soluzione. Appena realizzato il grande parcheggio nella zona nord creeremo dei servizi moderni ed efficienti per garantire la massima comodità agli ospiti. E daremo così lavoro ai giovani».
Con una semplice delibera di giunta il Comune potrebbe - in linea teorica - disporre parcheggi a pagamento già domani mattina. Ma Maricchio non vuole lo scontro, anzi. Con lui gli operatori di Costa Azzurra, tra i quali molti giovani determinati che si sono coalizzati nel Gig (Giovani imprenditori gradesi). Un acronimo che sembra fare il verso alla Git, ma così giurano non essere anche se il dubbio ci resta. Tornando al sodo la questione-parcheggi è la priorità dell’agenda gradese ma la parola d’ordine è: condivisione.
Gli operatori: «Facciamo enormi sacrifici a tirare avanti, ma siamo corroborati dagli apprezzamenti dei turisti per come presentiamo la spiaggia di Costa Azzurra. Solo che dobbiamo essere messi in condizione di lavorare, di essere competitivi con altre località. Non possiamo permetterci di obbligare il turista a girare un’ora per trovare parcheggio. Quello poi si stufa e non torna più».
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