A riemergere in Corte Sant’Ilario è il muro della vecchia canonica

«La Soprintendenza? Siamo in attesa che arrivi il responso. Ma nessuno dice si tratti di un muro medievale e questo ci tranquillizza parecchio. Nella zona del ritrovamento dell’ampia porzione di mura i lavori sono fermi ma proseguono a latere».
È il sindaco Rodolfo Ziberna ad aggiornare sul caso di Corte Sant’Ilario dove, durante i lavori di maquillage dell’area, è riemersa la Gorizia del passato. Ma questo ritrovamento, secondo l’architetto Luigi Cacioppo, non avrebbe dovuto stupire il Comune. Perché ci sono delle mappe (una delle quali pubblichiamo a fianco) che testimoniano «la presenza proprio nella zona esatta in cui è riemerso il muro - sottolinea il professionista - della canonica parrocchiale che venne abbattuta nel 1874. Quindi, è evidente che venne costruita ben prima dell’Ottocento». Non solo. Cacioppo cita quanto scritto nel libro “La chiesa e la parrocchia dei Santi Ilario e Taziano” in cui si evidenzia come l’edificio religioso avesse, inoltre, «un cimitero e un sacrato, nonché la casa parrocchiale dotata di un orto spazioso - spiega l’architetto -. Non solo, nella stessa pubblicazione si precisa che tutte queste notizie si rilevano dall’inchiesta del vescovo Coreth nel 1588 e 1590. In questo caso, gli anni citati non sono di secondaria importanza».
Chi si sta occupando dell’intervento di maquillage? Al lavoro è l’Associazione temporanea d’imprese (Ati) formata da Ici coop di Ronchi dei Legionari e “Deon” di Belluno che realizza anche gli attesi lavori di restyling della piazza di San Rocco, oggi ridotta a grigia distesa d’asfalto e a disordinato (e poco elegante) contenitore di automobili. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo