A Ronchi piange il Pd “frustato” da Vecchiet

RONCHI DEI LEGIONARI. Se il centrodestra a Monfalcone “piange”, a Ronchi dei Legionari il centrosinistra non ride. E fa i conti con la candidatura forte di Livio Vecchiet, vicesindaco uscente, accusato dal Pd di essere appoggato dal centrodestra. «Gli incontri con il centrodestra? A parte che non ci vedo nulla di male. Non è il demonio. Ma prima di noi li ha avuti chi, oggi, sputa sentenze, ovvero il segretario del Pd, Franco Miniussi». Parola dello stesso Vecchiet, espressione di Insieme per Ronchi. Si fa dunque sempre più infuocata la campagna elettorale e tra ex alleati è guerra senza esclusione di colpi. «Non dobbiamo giustificare nulla a nessuno se abbiamo dei contatti con liste del centrodestra. Continuiamo a sostenere - dice Vecchiet - che i problemi del nostro comune non hanno colore politico, non sono né di destra né di sinistra. Forse è invece il caso che il segretario del Pd, dopo avere cercato e avuto un incontro con rappresentanti del centrodestra mandamentale pochi giorni fa, e lo sappiamo con certezza, si giustifichi con il suo partito e lo spieghi ai suoi elettori. Questa è la verità che il Pd voleva tenere nascosta».
Nel chiedere più rispetto Vecchiet dà le colpe al Pd, svelando la “cacciata” di Insieme per Ronchi dalla coalizione che ha governato la città negli ultimi cinque anni. «È il caso di raccontare la storia degli ultimi mesi. La nostra lista - spiega - aveva chiesto al Pd di condividere il nome del candidato, senza avanzare pretese e di continuare ad avere il vicesindaco e un assessore». A fine luglio il segretario comunica una rosa di nomi: Enrico Masarà, Gianluca Masotti, Franco Miniussi e Savio Cumin. «Noi indichiamo Masotti e Cumin, in quanto più rappresentativi secondo noi. Ma Cumin dopo pochi giorni si ritira e rimane in campo Masotti», svela Vecchiet. Sabato 6 agosto la riunione tra il segretario Miniussi, il consigliere Marina Cuzzi e il segretario provinciale Marco Rossi, presenti per “Insieme”, Vecchiet, Mauro Benvenuto e Maurizio Piani. «Al termine dell’incontro - spiega Vecchieti - abbiamo continuato a sostenere Masotti quale candidato sindaco. Ma la situazione cambia radicalmente in due giorni, quando si dimettono sia Masarà sia Masotti e il Pd impone il nome di Masarà, dicendo prendere o lasciare. La lista si riserva di comunicare la propria decisione. Sino ad allora non avevamo avuto contatti con nessuno perché credevamo nella coalizione. Ma siamo stati cacciati». E sempre Vecchiet sottolinea come, nel frattempo, qualcuno del Pd abbia posto dei veti nei suoi confronti, dicendo che la lista non contava più nulla e che il Pd poteva anche andare avanti senza di essa. «Dopo la nostra cacciata - aggiunge il candidato sindaco - si sono fatti avanti pezzi grossi del Pd, chiedendo scusa per ricucire, ma non potevamo lasciar perdere».
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