A Ronchi stranieri a quota 774 (6,4%) Solo 8 i bengalesi

La comunità più numerosa è quella rumena con 208 residenti: 110 sono donne, badanti o collaboratrici familiari
Di Luca Perrino
Altran Ronchi - panoramiche
Altran Ronchi - panoramiche

RONCHI DEI LEGIONARI. Sono il 6,46% rispetto alla popolazione totale. Espressione di un mondo intero. Parliamo degli stranieri residenti a Ronchi dei Legionari, un popolo di 774 stranieri che arrivano da 55 nazioni differenti. Sono qui spesso per motivi di lavoro, ma anche perchè hanno sposato un italiano o un’italiana. Qualcuno è nato all’estero, ma ha deciso poi di tornare nella terra dei padri.

Su una popolazione di 11.963 residenti, come detto, 774 sono stranieri, 369 uomini e 405 donne. Sono 141 i minorenni, 73 maschi e 68 femmine, mentre sono nati in Italia, da genitori stranieri, 88 nuovi ronchesi, 42 bimbi e 46 bambine.

In cima alla “classifica” delle nazioni più rappresentate troviamo la Romania, con 208 residenti. La maggior parte, 110, sono donne che si trovano in Italia dove hanno trovato impiego come badanti o collaboratrici domestiche. Gli uomini, in larga parte, sono nel settore dell’ediliza. Alle loro spalle, 58, gli albanesi, mentre 50 provengono rispettivamente da Bosnia e Macedonia. È il mercato del lavoro che, come risaputo, proviene dall’Est.

A Ronchi dei Legionari non c’è stato lo “sbarco” dei bengalesi che si trovano nella vicina Monfalcone. Ce ne sono soltanto 8, tutti impiegati allo stabilimento navalmeccanico di Panzano.

All’interno della variegata popolazione ronchese, poi, troviamo 54 croati, 36 kosovari, ma anche 29 persone che arrivano dal Senegal, 26 dall'Ucraina e 19 da Marocco ed altrettanti dalla Moldavia. I cinesi, che hanno conquistato larghe fette di “mercato” in altre città italiane, sono 16. E ci sono nazioni che hanno un solo rappresentante. Paesi ben noti come Austria, Stati Uniti e Svezia, ma anche terre lontane come Giappone, Vietnam, Messico, Indonesia e Malesia. Un popolo variegato e multietnico che, ad esempio, ha “spinto” la biblioteca comunale “Sandro Pertini” ad avviare le letture animate non solo in italiano, ma anche in altre lingue straniere.

E non è tutto, visto che anche la scuola ha dovuto attrezzarsi in merito. Anche perchè ci sono cittadini che arrivano da nazioni come Angola, Bolivia, Capo Verde, Colombia, Georgia o Norvegia e Portogallo, solo per fare un esempio, che hanno biosgno di servizi e assistenza adeguati. Un universo di nazioni, lingue, religioni e tradizioni diverse che fanno anche di Ronchi dei Legionari una cittadina ormai multietnica. Che spinge oggi come non mai a trovare nuove forme di integrazione e di aggregazione, per non rischiare che per questi nuovi ospiti Ronchi dei Legionari diventi solo un dormitorio.

Anche le parrocchie sono andate incontro alle esigenze di questi nuovi ronchesi. E la municipalità cittadina, tra le altre cose, attraverso i servizi culturali, ha messo in piedi il progetto “Donne: volti non solo corpi”. Anche nel 2015, infine, il flusso migratorio ha chiuso in positivo rispetto a coloro i quali hanno lasciato la città. E su 533 nuovi iscritti all'anagrafe generale, 131 sono arrivati da Monfalcone.

@luca_perrino

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