A Salvore nasce l’hotel con la piscina sul tetto più grande in Europa

Progetto da 80 milioni di euro del tycoon serbo Vojislav Gajić Cantieri aperti con 500 operai al lavoro. Apertura nel 2022

POLA. Mentre causa la pandemia gli investimenti nell’industria delle vacanze procedono con il freno a mano tirato, nella zona di Salvore non lontano dall’albergo Kempinski sta sorgendo un nuovo insediamento turistico del costo di 80 milioni di euro. Si chiama Resort Petram e i lavori sono iniziati circa un mese fa mentre l’inaugurazione dovrebbe avvenire giusto in tempo per l’alta stagione del 2022.

Al momento si tratta del maggior investimenti nel turismo croato e uno dei pochi del tipo greenfield, cioè su un’area non precedentemente utilizzata. L’investitore formale è una società di Salvore però il capitale viene stanziato dall’imprenditore serbo Vojislav Gajić che in 25 anni ha realizzato nel suo Paese numerosi progetti nel campo dell’edilizia abitativa e d’affari. Tra l’altro porta la sua firma il complesso The One a Belgrado. Il Resort Petram comprenderà un aparthotel con 179 camere, 55 ville lussuose e 3 palazzine abitative con 18 alloggi per un totale di un migliaio di posti letto, tutti a 4 e 5 stelle. L’albergo avrà una caratteristica che lo renderà unico: sul suo tetto troverà posto una piscina infinity lunga nientemeno 105 metri, in Europa la più grande del genere su un tetto e seconda al mondo dietro solo a quella dell’hotel Marina bay di Singapore, che vanta 150 metri.

Sempre sul tetto sarà costruito un ristorante con vista sul mare a 270 gradi. Le ville avranno la superficie da 250 a 500 metri quadrati e la maggior parte di esse disporrà della piscina. Interessante notare che saranno offerte in vendita come pure gli alloggi nelle palazzine, quindi la destinazione prioritaria non è l’affitto a scopo turistico. I lavori di costruzioni vengono eseguiti dall’impresa edile croata Kamgrad e nel cantiere sono impegnati giornalmente da 250 a 500 maestranze. Interessante notare che l’immobile un tempo apparteneva alla società slovena Imos Holding finita in fallimento e i suoi maggiori creditori erano la Nova ljubljanska banka, il ministero croato delle Finanze e l’Azienda elettrica croata Hep. 

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