A Straccis un addio pieno di luce ad Adriana Monzani

Quando il feretro è giunto sul sagrato della chiesa di San Giuseppe artigiano, a Straccis, aveva smesso di piovere da alcuni minuti. Ma in quell’istante un refolo di vento ha smosso l’acqua dalle foglie degli alberi bagnando, aspergendo anzi le tante persone in attesa del funerale. Poi, durante la celebrazione, quando i passi liturgici si sono fatti più cupi, all’esterno si è scatenato un acquazzone da spavento. Infine, a funerale concluso, mentre la bara usciva alla chiesa, ha fatto capolino il sole. La signora Adriana Monzani, che aveva 56 anni ed era una psicologa dell’Azienda sanitaria, ha lasciato ieri decine e decine di persone piangenti. Ma sicuro si è divertita soffiando il refolo, regolando il temporale nel momento più triste della messa e donando il calore del sole ai tanti amici prima dell’ultimo, provvisorio saluto. Sicché sembravano sollevati la mamma, la signora Maja, il fratello Roberto e lo sposo Raffaele.
La chiesa di Straccis, appena consacrata nonostante la sua veneranda età, era molto bella ieri. Piena di luce. Forse era il riverbero di centinaia di paia di occhi pieni di lacrime trattenute; oppure le pareti bianche hanno restituito la spiritualità semplice e profonda del celebrante, don Vittorio Toninandel. Ma potrebbe pure essere che una volta udita l’omelia di Andrea Bellavite la luce si sia fatta ancora più abbacinante. Perché Andrea, amico di Adriana, parlando di lei ha sottolineato come custodisse “la luce della saggezza”. La signora Adriana Monzani ha lottato con molta determinazione contro il male del corpo. Prima contro il male dell’anima che porta tanti uomini e donne alla deriva e alle quali lei, psicologa, tendeva le mani. Mani che ora la raccoglieranno per accompagnarla dove si ricomincia. La signora Maja ha tutto il diritto di piangere. Ma forse Adriana non sarebbe d’accordo. (r.c.)
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