A Trieste arriva la mappa dell’inquinamento acustico

Il Comune punta a normare le attività rumorose, territorio diviso in sette zone in base ai decibel
Foto BRUNI TRieste 24 09 10 Traffico causato dalla chiusura di Corso Italia
Foto BRUNI TRieste 24 09 10 Traffico causato dalla chiusura di Corso Italia

Il traguardo fissato è quello di definire la ripartizione del territorio comunale in sette zone acustiche. Il primo passo in questa direzione è stato mosso con l’approvazione da parte della giunta Cosolini di una delibera che stabilisce la mappatura acustica strategica dell’agglomerato urbano. Una procedura che consentirà al Comune «di avere l’evidenza - spiega l’assessore all’Ambiente Umberto Laureni - dei livelli di rumore in compresenza di attività quali il traffico veicolare, la circolazione dei treni lungo i tratti ferroviari e anche la produzione industriale».

Una prima «pre-zonizzazione - continua Laureni - ha permesso di dividere il territorio del Comune intanto in tre aree sulla base di dati già esistenti e in possesso di altri enti. La prima zona ha un livello di rumorosità inferiore ai 55 decibel, la seconda fra i 55 e i 65, la terza superiore a 65. Si tratta di una fase preventiva, cui seguiranno misurazioni dirette attraverso l’impiego di fonometri per ultimare, in tempi rapidi, la divisione del territorio in sette zone per “classi di rumore”. Il tutto - evidenzia l’assessore - finalizzato al risanamento acustico generale».

Le sette zone, una volta determinate, diverranno parte integrante del nuovo Piano regolatore comunale: «Saranno inserite nel Prg - prosegue Laureni - in modo da normare l’attività rumorosa in città. Un esempio per chiarire: se nella zona di Opicina sarà stato certificato un certo livello acustico, quello stesso dato pre-esistente non potrà in futuro essere superato quanto a produzione di rumore nell’ambito di nessuna attività».

Decibel e qualità della vita: su queste componenti di un unico tema opererà il Comune, anche intervenendo laddove vi siano situazioni di superamento dei limiti di sostenibilità acustica per riportarle alla normalità. Oltre alla mappatura, infatti, l’esecutivo guidato da Roberto Cosolini ha dato il via libera alla convenzione con l’Arpa per il supporto tecnico che la stessa Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente garantirà al Municipio proprio in materia di controllo dell’inquinamento acustico. «Ci avvaliamo dell’Arpa, come richiede la legge, per approfondire - dice ancora Laureni - degli aspetti tecnici. Sono state reiterate alcune convenzioni già operative». Il riferimento è anche a quella sul monitoraggio e analisi delle emissioni della Ferriera di Servola e al documento per il controllo dei siti dove vi sia inquinamento nel territorio comunale. «Non si tratta del Sin - puntualizza a riguardo l’esponente di giunta - ma di aree nelle quali ad esempio si sia verificato uno spandimento di qualche liquido».

Tornando alla questione acustica, sulla base della convenzione i tecnici dell’Arpa entreranno in azione a seguito di «segnalazioni o richieste da parte dei cittadini, per situazioni nell’abitato associate - conclude Laureni - a produzioni anomale di rumore».

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