A Trieste il bosco del Farneto si popola di 750 nuove piante: «Così migliora l’aria»

Le specie introdotte appartengono alla famiglia delle querce. «Contrastiamo l’erosione del suolo e preserviamo l’habitat»

Martina Seleni
L’operazione di forestazione venerdì al Parco del Farneto foto Lasorte
L’operazione di forestazione venerdì al Parco del Farneto foto Lasorte

«Un esempio virtuoso di collaborazione tra il settore pubblico e quello privato». Così Michele Babuder, assessore alle Politiche del territorio di Trieste, ha descritto il progetto di forestazione realizzato nel bosco del Farneto grazie al contributo di Arca Fondi Sgr e CiviBank.

Venerdì mattina si è svolta l’inaugurazione della messa a dimora di 750 piantine, appartenenti alla famiglia delle querce, in un’area situata vicino al parchetto Calistenico, in via Marchesetti. L’operazione rientra in “Mosaico Verde”, campagna nazionale per la forestazione delle aree verdi, il recupero degli ecosistemi e la rigenerazione ambientale promossa da AzzeroCO2 e Legambiente.

Le specie arboree di nuova introduzione sono roveri, roverelle, biancospini e ciavardelli, tutte particolarmente resistenti ai cambiamenti climatici e in grado di svolgere un’azione di regolazione microclimatica. «Questi alberi – ha sottolineato Babuder – contribuiranno a migliorare la qualità dell’aria, a contrastare l’erosione del suolo e a creare un habitat più accogliente per la fauna locale. Esprimo, quindi, il più sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa».

Andrea Garino di Arca Fondi Sgr ha spiegato che l’intervento nel Farneto segna il completamento di un più ampio progetto nato nel 2021, che ha portato alla piantumazione di 12.200 alberi in 15 località italiane tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Puglia e Campania. «Nel corso degli anni – ha aggiunto Garino – oltre ad arricchire il patrimonio boschivo abbiamo anche cercato di sensibilizzare le comunità locali sull’importanza della tutela ambientale».

Ieri mattina c’era anche Luca Cristoforetti, direttore generale di CiviBank. «La nostra banca – ha affermato il manager – persegue finalità di beneficio comune, operando nei confronti della comunità e dell’ambiente. Per noi l’attenzione al territorio è una priorità assoluta. Aver partecipato a questo progetto è un segnale forte e chiaro della nostra volontà di crescere insieme al territorio, sostenendo iniziative non solo economiche ma anche di sviluppo sostenibile».

«Gli alberi – ha dichiarato Elena Piazza di AzzeroCO2 – costituiscono un capitale naturale sempre più prezioso e i boschi urbani ricoprono un ruolo cruciale, soprattutto alla luce dell’emergenza climatica che stiamo vivendo. Le specie arboree che abbiamo messo a dimora assolveranno le loro funzioni eco-sistemiche producendo impatti positivi sia sul territorio che sulla comunità». —

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