A Trieste il check up si fa in casa. «Ho 94 anni e sono rinato»

Gli anziani che hanno partecipato al progetto di teleassistenza si raccontano. «Ho il diabete da 30 anni, ora lo tengo sotto controllo, e sono persino dimagrita»
Di Benedetta Moro

Dalla moglie che è diventata la “dottoressa personale” del marito malato alla paziente diabetica che ce l’ha fatta a dimagrire e ora dispensa consigli preziose. Storie, tante storie, quelle che si celano dietro il progetto europeo “Smartcare”. Storie di successo tanto che quel progetto nato nel 2013 che, con capofila la Regione e l’Asuits, ha introdotto nelle case di duecento pazienti nuove tecnologie di teleassistenza e telemonitoraggio per valorizzare l’assistenza domiciliare socio-sanitaria integrata, diventerà a tutti gli effetti un servizio della sanità del Friuli Venezia Giulia. A confermarlo Maria Sandra Telesca, assessore regionale alla Salute, in occasione del corso di formazione svoltosi ieri a Udine e dedicato proprio all’esperienza di “Smartcare” e alle prospettive future: «Sono state coinvolte tutte le Aziende del servizio sanitario regionale e, dati i risultati, intendiamo mettere a sistema questa metodologia operativa, superando la fase sperimentale».

La sperimentazione del progetto ha riscosso un notevole successo a partire da Trieste. A testimoniarlo tanti pazienti tra cui Licurgo Benvenuti. Ha 94 anni e non era mai finito in ospedale finché uno scompenso cardiaco non gli ha tolto il primato. All’uscita da Cattinara ha ricevuto l’invito di partecipare a “Smartcare”. Detto, fatto: grazie al supporto della moglie Giovanna, 93 anni, che definisce «la mia dottoressa», il signor Licurgo ha imparato a utilizzare gli strumenti per misurare la pressione e altri parametri: i dati vengono trasferiti immediatamente al personale dell’Asuits che può verificarli e intervenire se necessario. «Ora mi sento controllato a distanza e bene. Spero solo di continuare questo percorso» afferma Licurgo.

Donatella Radini, coordinatore sanitario regionale del progetto, lo rassicura in diretta: «Tutti i pazienti presi in carico dall’Asuits restano nel progetto».

“Smartcare”, del resto, e il corso di ieri l’ha confermato, ha consentito di evitare ulteriori ospedalizzazioni non solo al signor Benvenuti. «Protetta e al sicuro», come in una campana di vetro, si sente ad esempio una signora di 81 anni, da 30 anni affetta da diabete, e da 18 mesi all’interno del percorso. Con gli strumenti che le sono stati affidati, e con l’insegnamento dei tecnici dell’azienda H&S che li ha realizzati, si misura il peso, la pressione e la glicemia. «Ormai mi sono indispensabili. Li porto persino in vacanza» commenta pur rivelando che, quando le è arrivata la bilancia, un po’ di ansia le è salita: «Non volevo fare brutta figura e quindi ho approfittato e sono anche dimagrita». Grazie al glucometro è certa di avere evitato ricoveri in ospedale: «Merito del call center che mi chiamava anche dopo cena. In particolare una sera, quando sono andata in ipoglicemia, mi sono addormentata, ma alle 23 mi hanno chiesto come stavo». La signora è entusiasta e lancia persino nuove proposte per “Smartcare”: «Perché non coinvolgere pure altre patologie come l’obesità? Ci sono tanti giovani che ne sono affetti...». Chi è riuscito a fare un po’ di dieta è stato anche Gualtiero Pauser, 76 anni, che, dopo uno scompenso cardiaco, è entrato in “Smartcare” e ne è diventato un fedele amico: «Faccio le prove ogni mattina e così sono più consapevole dei miei valori». E più magro...

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