A via Ressel il derby ex Duke ma l’area deve andare all’asta

Il Comune ha individuato l’opzione per la futura sede del mercato ortofrutticolo L’assegnazione passerà attraverso una gara: rischio competitor per il Municipio
Foto BRUNI TRieste 06 08 10 TRIESTE Panoramiche-Il mercato ortofrutticolo
Foto BRUNI TRieste 06 08 10 TRIESTE Panoramiche-Il mercato ortofrutticolo
Adesso la palla torna all’Ezit. Nel dai-e-vai procedurale francamente un po’ esasperante tra l’ente in liquidazione e il Comune triestino, il commissario Paolo Marchesi provvederà entro la fine di gennaio a lanciare la gara per vendere l’ex stabilimento Duke in zona industriale, che ha vinto il “derby” con l’altra fabbrica ex Duke, la cui cessione viene invece curata dallo studio di Emilio Ressani. Quella dell’ex Ezit si è classificata come l’offerta più probante per ospitare il Mercato ortofrutticolo, che il sindaco Roberto Dipiazza vuole trasferire per piazzare la bella e ampia area tra Campo Marzio, le Rive, via Giulio Cesare, con lo scopo di vedervi nascere un’accogliente “spa”.


L’amministrazione comunale aveva monitorato con un’apposita indagine il mercato immobiliare provinciale, per verificare quali fossero le concrete possibilità di traslocare i 13 operatori dell’ortofrutta all’ingrosso. Le proposte – come abbiamo anticipato – sono state due, entrambe provenienti dal fallimento “ex Duke” ma con due differenti mittenti. Una commissione tecnica comunale ha vagliato le due buste e ha ritenuto che lo spunto più convincente fosse quello dell’ex Ezit in via Ressel: 2.515 metri quadrati di superficie coperta costituita da un capannone in buone condizioni manutentive, quasi 14mila mq di “scoperta” di cui 7.200 edificabili. Marchesi chiede poco più di 1,2 milioni di euro. Ma ragioni di trasparenza e di buona gestione esigono che l’area debba essere ceduta previa gara. Il Comune, che non sembra avere alternative, parteciperà, nell’auspicio che non sbuchino fuori pericolosi pretendenti.


Dal canto suo Ressani, come documentato dall’avviso apparso sul “Piccolo” domenica scorsa, ha rimesso la “sua” ex Duke, situata in via di Muggia 10, sul mercato e attende risposte entro il mezzogiorno del 28 febbraio: le buste si apriranno il giorno dopo alle 12.15, prezzo base di 522.750 euro ma si accettano offerte non inferiori a 444.350 euro. Il capannone «alquanto degradato» si attesta sui 5mila mq, l’area scoperta supera i 4mila, la palazzina uffici supera i 700 mq. Fuori dal Sin, vicino alla Grande viabilità.


Quello ex Duke non è l’unico dossier in discussione tra Municipio e liquidatore. Marchesi ha consegnato la richiesta di un cambio di destinazione d’uso per l’ex Olcese, quello che una volta era uno stabilimento tessile. L’ultimo presidente dell’Ezit, Stefano Zuban, era intenzionato, avvalendosi di un finanziamento regionale, di realizzare un grande contenitore per le piccole imprese innovative, poi le cose hanno preso un’altra piega. Marchesi non ha tempo e voglia di dedicarsi all’hitech: così al Comune chiede che i 10mila metri quadrati disponibili vertano al commerciale. L’idea è quella di ospitare un simil Brico. Il valore dell’operazione si situa in una forbice tra 4 e 6 milioni di euro. La materia urbanistica è per definizione complessa, la richiesta dell’ex Ezit passerà in giunta e in consiglio comunale. Non è scontato che la durata del mandato commissariale sia sufficiente a coprire la procedura.


Marchesi vorrebbe chiudere un’altra partita. Non gratis. Aveva seguito con curiosità la presentazione della riqualificazione logistica dei capannoni Wärtsilä dismessi e acquistati dall’Interporto. Pensava che qualcuno si ricordasse dei piazzali davanti allo stabilimento di Bagnoli, anch’essi proprietà dell’Ezit. La tariffa di Marchesi è di circa un milione. Ma quel giorno Borruso, D’Agostino, Serracchiani non avevano il punto all’ordine del giorno.


Riproduzione riservata © Il Piccolo