«A4, corsia d’emergenza aperta a tratti»
Autovie disponibile: «Ma solo per i punti più critici. E comunque serve il commissario»
TRIESTE
L’imperativo, per gli imprenditori del Friuli Venezia Giulia, è sperimentare l’utilizzo della corsia d’emergenza della A4 come terza corsia. Una richiesta che il presidente di Autovie Venete Giorgio Santuz, si dice «disponibile a studiare» seppur «in alcuni tratti» e nella consapevolezza che «senza la nomina di un commissario, anche questa procedura sarebbe comunque lunga». E proprio nel vertice di ieri con Illy sulla questione ambiente la maggioranza ha discusso della terza corsia, ed è orientata, su proposta del diellino Cristiano Degano a presentare in aula un ordine del giorno in cui chiede un commissario per la terza corsia dando più forza alla richiesta già avanzata dalla giunta.
Una mozione, invece, della Cdl verrà dibattuta, sempre sul nodo dell’A4 LA CORSIA D’EMERGENZA A raccogliere la proposta lanciata da Adalberto Valduga, ovvero la sperimentazione della corsia d’emergenza come terza corsia, è anche Oscar Zabai, presidente della Autamarocchi spa, la maggiore azienda di autotrasporti della regione (400 unità mobili). «Nel 2014 – dice Zabai - data di presunta consegna dell’opera di ampliamento, la terza corsia si rivelerà assolutamente insufficiente». «Come potrà la terza corsia - prosegue - contenere il traffico stradale che sarà generato dalle economie di Paesi come la Slovenia, Romania e Bulgaria che, oggi ai blocchi di partenza, esprimeranno il loro potenziale proprio tra una decina di anni?». Autovie Venete è disponibile «a studiare l’ipotesi – sottolinea il presidente Santuz, almeno nel tratto tra San Donà e Portogruaro, ma non è una scelta facile. Questo perché l’iter di valutazione e approvazione resta il medesimo: progettazione, parere dell’Anas, gare, ecc. Avrebbe senso una volta chiariti i tempi di realizzazione della terza corsia e con l’auspicata nomina del commissario straordinario».
I CONTRASTI Ed è proprio su tempi e procedure che si sta creando tensione politica. Il ministro Di Pietro chiede un patto tra regioni sul tracciato Tav. Senza quello è restio a procedere alla nomina di un commissario. Il Friuli Venezia Giulia chiama in causa la responsabilità di ministro e Ferrovie sul Tav e il Veneto, sul commissario, segue a muso duro. «Veneto e Friuli sono già d’accordo e sai perché? – scriveva ieri Galan a Di Pietro - Perché abbiamo sotto gli occhi il precedente dell’ottimo lavoro svolto dal Commissario Silvano Vernizzi per il Passante di Mestre. Un Commissario bravo, efficiente e per fortuna silenzioso. Insomma, meno chiacchiere e più serietà». Quanto alla «favoletta del tracciato della Tav – aggiunge il presidente del Veneto -, è un tracciato su cui ci si può mettere d’accordo subito, solo che forse prima ancora del tracciato non dovremmo avere un minimo di certezza sui soldi che non ci sono?».
LE FERROVIE E proprio sul fattore “tempo” sembra pesare sempre più la vicenda dell’affiancamento tra autostrada e futura linea ad alta velocità/alta capacità. Per il primo tratto – Quarto D’Altino San Donà – problemi però non ce ne sarebbero. Secondo indiscrezioni di Rete Ferroviaria italiana, ammesso anche che si procedesse con l’affiancamento in Veneto, il costo aggiuntivo per i cavalcavia (stimato sull’intera arteria di 310 milioni di euro), nel primo tratto non supererebbe i 20 milioni di euro. Secondo fonti delle ferrovie il tracciato, quanto meno quello tra Portogruaro e Trieste, esiste già ed è quello su cui il Friuli Venezia Giulia si sta confrontando con le popolazioni locali cercando di accelerare i tempi per non perdere le risorse. Fino a Palmanova (70 per cento del tracciato) sarebbe previsto l’affiancamento tra autostrada e ferrovia. Resta da capire il punto di contatto in Veneto. Per quel che riguarda il primo tratto (quello veneto), Rfi non avrebbe predisposto la progettazione perché la Regione Veneto avrebbe disatteso fino ad oggi un protocollo firmato nel dicembre 2005 nel quale si impegnava a farsi carico della progettazione. Ma al di là del tracciato dell’alta velocità secondo le Ferrovie la costruzione della terza corsia tra Quarto D’Altino e San Donà può procedere. Non ci sarebbe ostacolo finanziario né parallelismo che tenga.
Martina Milia
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