Abbattuto a Veglia l’ultimo sciacallo

VEGLIA. Forse è stato risolto il problema della presenza di sciacalli sull’isola di Veglia, animali alloctoni comparsi lo scorso autunno e che in questi 4–5 mesi hanno provocato gravi danni agli allevatori di ovini.
Un paio di giorni fa è stato abbattuto un esemplare adulto e si tratta del quinto sciacallo ucciso dai cacciatori di Veglia. Secondo i conoscitori dell’isola quarnerina, potrebbe trattarsi dell’ultimo esemplare presente, giunto anch’esso a nuoto dalla dirimpettaia terraferma, attratto (assieme agli altri sciacalli) dalle numerosi greggi che vivono a Veglia.
Dopo l’abbattimento del quinto esemplare, nell’isola non è stato registrato alcun attacco a pecore e agnelli e dunque si è propensi a credere che Veglia sia stata liberata da questa dannosa presenza, aggiuntasi ad altre due specie alloctone e riguardanti cinghiali ed orsi.
A partecipare alla battuta di caccia sono state 110 doppiette isolane e una cinquantina di pastori. Questi hanno avuto il compito di produrre quanto più rumore possibile per stanare l’animale, metodo che alla fine ha funzionato, con lo sciacallo impallinato in un’area compresa tra le località di Bescanuova (Baška) e Verbanico (Vrbnik), nella parte sud–orientale dell’isola.
A detta degli esperti, i canidi hanno raggiunto Veglia a nuoto e dopo essersi lanciati in acqua dai dintorni di Crikvenica e Novi Vinodolski.
In questo zone gli sciacalli si sono insediati già da alcuni anni, causando non pochi danni per la loro voracità che li porta ad attaccare e sbranare in primo luogo gli animali domestici.
La loro presenza è stata segnalata in diverse isole, a Puntadura, Pago, Arbe, Giuppana, Curzola e anche sulla penisola di Sabbioncello, in Dalmazia.
Finora – ma il quadro potrebbe anche cambiare – non ci sono stati sciacalli nelle isole di Cherso e Lussino. Tornando a Veglia, va detto che i cacciatori locali sono molto attivi, specie nei confronti degli animali alloctoni. Negli ultimi quindici anni hanno abbattuto – oltre a 11 orsi – anche qualcosa come 8 mila cinghiali.
Grazie alle numerose battute, i danni agli allevatori di ovini e agli agricoltori si sono rarefatti, al contrario di quanto avviene nella vicina Cherso, dove i cinghiali hanno inferto un colpo durissimo al settore ovino.
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