Accantonati i processi prossimi alla prescrizione

Sono il 25 per cento dei procedimenti penali pendenti in Tribunale Dal provvedimento sono esclusi quelli in cui è presente una parte civile
Di Franco Femia
Bumbaca Gorizia 29.04.2014 Giovanni Sansone Presidente Tribunale Gorizia - Foto Pierluigi Bumbaca ..
Bumbaca Gorizia 29.04.2014 Giovanni Sansone Presidente Tribunale Gorizia - Foto Pierluigi Bumbaca ..

I processi prossimi alla prescrizione vengono accantonati per dare precedenza ai procedimenti di più recente iscrizione. La decisione è stata presa dal presidente del Tribunale Giovanni Sansone per sveltire l’amministrazione della giustizia ingolfata da un pesante arretrato.

Sono attualmente giacenti al Palazzo di giustizia poco più di 2200 procedimenti penali e il 25 per cento sono destinati alla prescrizione entro un anno, un periodo in cui non si riesce tra primo grado e appello ad arrivare a una sentenza di assoluzione o di condanna. Si tratta comunque, eccetto alcuni casi riguardanti infortuni sul lavoro, per la maggior parte di reati di scarso spessore o contravvenzioni. La sospensione non riguarda i processi con la presenza delle parti civili anche perché una sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione non preclude alle parti lese di intraprendere poi una causa dinanzi al giudice civile per ottenere i risarcimenti richiesti.

L’ingolfamente dei processi è avvenuto in modo particolare negli anni tra il 2008 e il 2013 quando su 10 giudici in organico al tribunale goriziano ci sono stati ben 17 avvicendamenti dovuti a trasferimenti dei magistrati o a loro prolungate assenze, in particolare per maternità. Un dato che è stato accertato durante l’ispezione ministeriale avvenuta nel novembre dello scorso anno. Questa scopertura di giudici ha costretto al rinvio di numerosi processi, alcuni di questi hanno dovuto ricominciare dall’inizio e i tempi della prescrizione, ridotta anche nei termini, si sono avvicinati in tempi molto rapidi. La pesante situazione riguardante la carenza degli organici era emersa anche nella relazione del presidente della Corte di appello di Trieste Mario Trampus nell’ultima inaugurazione dell’anno giudiziario sebbene si fosse registrato un leggero calo di carichi pendenti rispetto agli anni precedenti.

Il presidente Sansone, insediatosi al Palazzo di via Nazario Sauro nell’aprile scorso, ha deciso di dare un taglio a una situazione che rischiava di appesantire ancora di più l’amministrazione della giustizia senza dare risposte ai cittadini che chiedono maggiore celerità nei processi.

«Adesso si deve correre», afferma il dottor Sansone. Come dire che non ci sono più alibi per magistrati, avvocati o quanti hanno a che fare con l’amministrazione della giustizia nel capoluogo isontino. La volontà di arrivare a definire in tempi più rapidi possibili i processi, allontanando così lo spauracchio della prescrizione, dovrebbe anche in teoria far aumentare i ricorsi ai riti alternativi (abbreviati e patteggiamenti) già in fase di indagine o all’udienza preliminare. Cosa che in questi ultimi anni avveniva in misura minore perché non pochi avvocati, consapevoli della lentezza dei processi, puntavano alla prescrizione. E la ottenevano visto che un quarto dei procedimenti pendenti sono finiti su un binario morto. E si è trattato anche di processi anche uno certo spessore o valenza sociale come quello legato alle vicende dell’Ospizio marino di Grado.

Oggi la situazione dei giudici è migliorata ed è destinata a migliorare ancora con l’arrivo di un nuovo magistrato all’inizio del prossimo anno, mentre non sono previsti in tempi brevi trasferimenti dopo quello del gip Massimiliano Rainieri che nei giorni scorsi ha lasciato Gorizia per il suo nuovo incarico al tribunale di Imperia. Ma sarà presto sostituito con il rientro in servizio dopo il periodo di maternità del giudice Paola Santangelo.

La composizione del collegio giudicante non è più “ballerina” e anche le udienze dinanzi ai giudici monocratici sono regolari sebbene l’elenco dei processi sia sempre troppo lungo. Ma ci vorrà ancora del tempo - lo riconosce lo stesso presidente Sansone - per notare dei miglioramenti in quanto a celerità ma la strada è ormai segnata. Anche se un bilancio sulla bontà di questi provvedimenti lo si potrà fare solamente a fine anno. Certo che le cose si sarebbero praticamente risolte, se si fosse ampliata la circoscrizioni includendo anche quella di Palmanova con l’ampliamento della pianta organica. Ma questa è un’altra storia.

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