Accoglienza diffusa: bando per 600 migranti

Il precedente bando, quello tuttora in vigore, prevedeva l’accoglienza di 450 immigrati nell’Isontino, Gradisca e altre piccole municipalità escluse. E già allòra, visto che le previsioni furono aumentate rispetto all’anno prima, si scatenarono polemiche per l’eccessiva “generosità” della Prefettura.
Ieri, la Prefettura di Gorizia ha pubblicato il bando di gara relativo alla “Procedura aperta per la conclusione di un accordo-quadro con più operatori economici avente durata dal primo aprile 2017 al 31 dicembre 2018, sul quale basare l’affidamento di specifici appalti per il servizio di accoglienza e assistenza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e la gestione dei servizi connessi sul territorio della provincia di Gorizia”. Un bando di gara per l’accoglienza dei richiedenti-asilo molto atteso. E i posti messi a concorso sono nuovamente saliti, attestandosi a quota 600, 150 in più dello scorso anno, «da distribuire - specifica la Prefettura in un breve comunicato stampa - sul territorio provinciale secondo i criteri e le limitazioni descritte dal bando medesimo, ispirato ai principi della accoglienza diffusa».
Le date
salienti
Il termine di scadenza della presentazione delle corrispondenti offerte è stato fissato alle 12 del 10 marzo prossima: data in cui dovranno pervenire, specificano i vertici della Prefettura di Gorizia, per mezzo di raccomandata postale oppure consegnate a mano le buste concernenti le predette offerte. L’importo complessivo dell’accordo quadro ammonta a 15 milioni 960mila euro.
«Perché un bando per dare ospitalità a 600 migranti, quando lo scorso anno era da 450? Questa è la proiezione del nostro Ministero degli Interni - spiega Gulletta - ed è per questo che abbiamo introdotto quel numero». Ergo, si prevede che il flusso di immigrati non soltanto non cesserà o diminuirà ma è destinato a rinforzarsi.
L’anno scorso, su 450 posti richiesti, soltanto 155 furono effettivamente “coperti”, vale a dire un terzo. Poco. Troppo poco. «La speranza è che quest’anno le cose vadano meglio perché operiamo in continua emergenza. Le strutture di accoglienza sono sature e dare un letto (e un tetto) a tutti i migranti diventa sempre più difficile. Meno male che c’è la Caritas diocesana che sta effettuando un grandissimo e silenzioso lavoro per accogliere dignitosamente tutte queste persone».
Comuni esclusi
dal bando
Il bando riguarda tutti i Comuni dell’Isontino ma con delle eccezioni. Sono, infatti, escluse le municipalità di Gradisca d’Isonzo, Romans d’Isonzo, San Canzian d’Isonzo, Savogna d’Isonzo e Turriaco «in ragione - spiega ancora il viceprefetto Gulletta - dell’esistenza nei rispettivi territori di un centro governativo o di immobili messi a disposizione per l’accoglienza dalla Prefettura o di convenzioni fra la Prefettura e l’ente locale per l’erogazione di servizi analoghi a quelli previsti dal bando». Gradisca d’Isonzo è il caso più macroscopico: non è interessata al bando perché già ospita sul proprio territorio il Cara che, peraltro, è sempre più “off limits”.
«Abbiamo voluto introdurre - spiega Gulletta - anche una clausola di salvaguardia per i Comuni che aderiscono al sistema Sprar. La clausola vale nella misura in cui il numero di posti Sprar soddisfa la quota assegnabile a detti Comuni in base al criterio di proporzionalità».
Il viceprefetto vicario si augura che prevalga il messaggio dell’accoglienza diffusa. «Anche se va chiarito - conclude Gulletta - che il bando non è rivolto assolutamente ai Comuni in quanto tali, bensì alle forze economiche e alle cooperative interessate all’accoglienza dei richiedenti-asilo. È chiaro che le municipalità possono fare la loro parte mettendo a disposizione strutture da affidare, poi, alle coop o all’imprenditoria privata. Sarebbe importante che tutti facessero la loro parte perché la questione-immigrazione non può e non deve essere solamente un problema di pochi Comuni. L’accoglienza diffusa è l’unica maniera per gestire il fenomeno. Un fenomeno in crescita».
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