Accoltellamento di Mernico cugini vittima e aggressore

Giancarlo Ciotti è in carcere a Gorizia e dovrà rispondere di tentato omicidio Forse a innescare l’aggressione è stata una discussione di alcuni giorni prima
Dolegna (GO) 14 Aprile 2018. Accoltellamento a Mernicco. © Foto Petrussi
Dolegna (GO) 14 Aprile 2018. Accoltellamento a Mernicco. © Foto Petrussi

DOLEGNA DEL COLLIO. Giancarlo Ciotti dovrà rispondere di tentato omicidio. È questa l’accusa formulata nei suoi confronti dopo l’accoltellamento di sabato pomeriggio messo in atto a Mernico ai danni del consigliere comunale di Dolegna del Collio Loris Laurencig.

Dopo essersi asserragliato per ore in casa, Ciotti è stato portato in carcere a Gorizia dove ha trascorso la scorsa notte e dove oggi il gip dovrebbe convalidarne il fermo.

Sabato il sessantenne ha tenuto Dolegna per ore col fiato sospeso. Dopo aver accoltellato Laurencig, ha poi preso a bastonate il cognato cinquantaduenne Massimo Furlan a Gagliano di Cividale prima di fare ritorno a casa. Lì è rimasto asserragliato fino a quando i carabinieri della locale stazione, della Compagnia di Gradisca d’Isonzo e del Nucleo investigativo di Gorizia guidati dal tenente colonnello Pasquale Starace e coordinati dal comandante provinciale Alessandro Carboni, in serata, si sono introdotti nell’abitazione con la collaborazione dei vigili del fuoco di Gorizia.

Le indagini sono in pieno corso: si sta cercando di capire per quali motivi l’uomo si sia scagliato con tanta rabbia e veemenza prima contro Laurencig, operaio alla Astrel di Mossa, poi contro il cognato. Emergono intanto dei particolari: tra Laurencig e Ciotti c’è un legame di parentela. Sono cugini di secondo grado, ma l’affinità familiare non sembra essere stata tra le cause dell’aggressione. Da tempo, infatti, il sessantenne dava segnali di disagio. «Nel 2016 avevo fatto richiesta per un trattamento sanitario obbligatorio nei suoi confronti proprio perché si era già reso protagonista di alcune intemperanze, sebbene nulla di così grave come quanto avvenuto sabato – spiega il sindaco Diego Bernardis –: il medico curante però aveva ritenuto non ci fossero gli estremi per questo tipo di procedura». La situazione di Ciotti in paese era nota da tempo, e gli stessi famigliari avevano deciso di allontanarsi da lui, sembrerebbe proprio per alcuni suoi comportamenti non tollerati.

«Forse tra le possibili cause del suo disagio c’è una delusione d’amore che visse negli anni Ottanta – racconta un vicino – è da allora che ha iniziato a manifestare comportamenti fuori dal comune». Una rabbia covata nel tempo, quella di Ciotti, che è diventata sempre più grande negli ultimi anni, da quando anche i suoi famigliari hanno deciso di allontanarsi da lui: nella casa di località Breg dove si è rintanato sabato pomeriggio, infatti, fino a qualche anno fa abitavano con lui anche il padre e la sorella, il marito di quest’ultima e i figli della coppia. Esasperati da una convivenza impossibile, la donna e la sua famiglia avevano deciso di andare a vivere lontano da Giancarlo, a Gagliano. La donna aveva portato con sé anche il padre, poi morto 4 anni fa. In tutto questo periodo, di fatto, Giancarlo Ciotti aveva vissuto in modo sempre più isolato, aumentando con ogni probabilità la propria disperazione. L’escalation degli ultimi giorni è stata rapidissima. «Martedì si era presentato in ufficio da me – racconta il sindaco Bernardis – dicendo come sentisse dei rumori nella zona della sua abitazione e si sentisse spaventato e in pericolo: ho provato a calmarlo, conoscendo la sua situazione. Dopo circa mezzora di colloquio si è quietato e se n’è andato. Mai avrei immaginato arrivasse a tanto».

Si indaga ora su quale possa essere stata la molla decisiva che abbia fatto agire l’uomo nel pomeriggio di sabato: un’ipotesi è che nei giorni scorsi aggressore e aggredito - che abitano a un centinaio di metri di distanza - possano essersi incrociati, scambiando magari qualche battuta poi fraintesa dallo stesso Ciotti. Ma siamo ancora nel campo delle supposizioni: gli inquirenti attendono che le condizioni di Laurencig migliorino prima di sentirlo sull’accaduto. Dopo essere stato operato, il quarantacinquenne consigliere comunale è fortunatamente fuori pericolo, tanto che ha inviato al sindaco una foto con il pollice alzato via Whatsapp.

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