Acegas, festa per i 150 anni: una mostra e cambio di nome

Un nuovo cambio di nome. Anche in questo modo, oltre che con una suggestiva mostra che ripercorre un secolo e mezzo di storia triestina e che è stata inaugurata ieri a Palazzo Marenzi recentemente ristrutturato, la “Municipalizzata” festeggia 150 anni di vita essendo nata nel 1864 come Usina comunale del gas. «La nostra è una realtà in crescita e che si svilupperà ancora - ha detto ieri in conferenza stampa l’amministratore delegato Cesare Pillon - ma dovremo cambiare nome perché se aggiungiamo ancora qualcosa a AcegasApsAmga diventiamo illeggibili». «Siamo una realtà fortemente radicata sul territorio - ha aggiunto Pillon - e che serve oltre a Trieste anche Padova, Gorizia e Udine. Complessivamente abbiamo duemila dipendenti e quasi altrettanti nell’indotto». Oltre 700 sono soltanto quelli di Trieste. «La mostra testimonia la realtà di una grande industria di servizi in crescita - ha affermato il presidente Giovanni Borgna - nell’ambito di una città importante. Fare impresa è il modo più efficace per riformare la società, la crisi economica di oggi è figlia anche del processo di deindustrializzazione, ma senza industria non c’è ripresa. AcegasApsAmga ha voluto fermare questo processo anche entrando in Hera proprio alla scadenza di importanti date celebrative».
Ma la storia di Acegas si intreccia saldamente a quella di Trieste. «È un pezzo significativo della storia della città - ha detto il sindaco Roberto Cosolini - e anche della sua volontà di innovare e di rinnovarsi, qualità che non sono mai mancate da queste parti. Tra un anno festeggeremo il centenario della nascita del primo “termovalorizzatore”, la città allora era all’avanguardia, ma intendo esserlo anche ora con il nuovo depuratore di Servola, l’investimento più importante di questi anni. L’azienda mantiene risultati economici e occupazionali di rilievo anche in questo periodo di crisi pur in un momento di contrazione della richiesta di servizi». E da dove derivino le fortune di Trieste l’ha fatto chiaramente capire Federica Zar, curatrice della mostra con Aps comunicazione: «Il primo acquedotto è austriaco, la società che si occupa di illuminazione è francese (Franquet e comp. di Parigi), i trasporti sono gestiti da una società a prevalente capitale belga (Triestina Tramway), i costruttori del Broletto sono inglesi (Laidlaw & Son di Londra), i progettisti (di acquedotto, gasometri e inceneritore) sono tedeschi». Quasi un monito a chi invece oggi vede con timore l’arrivo di investitori da fuori città per salvaguardare vecchie rendite di posizione. «Oltre cent’anni fa c’era a Trieste una fontanella ogni 300 abitanti - ha ricordato Giulio Mellinato docente alla Bicocca di Milano - oggi ci sono due rubinetti per ogni utente della società». Ma attualmente AcegasApsAmga gestisce anche 292 fontanelle collocate in giardini, piazze, androne, borghi carsici e lungo strade, viali e anche salite che si inerpicano verso l'altipiano. Per festeggiare i propri 150 anni di vita la società ha collocato ieri anche una megafontanella alta 4 metri e di 1,7 tonnellate di peso in piazza della Borsa.
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