Acquedotto, restauro incompiuto

Non ci sono fondi per la lapide che orna lo storico manufatto di Palmanova

PALMANOVA. L’acquedotto veneziano è efficiente da un anno, dopo la completa ristrutturazione, ma per la lapide in pietra che troneggia al centro del manufatto non ci sono fondi. Il Genio civile, come ha asserito il geometra Paola Morelli che ha seguito i lavori di ripristino dell’acquedotto, ha realizzato gli interventi in varie fasi, a seconda delle disponibilità economiche.

Così il manufatto, realizzato nel 1665 per volere del Provveditore Alvise Molin in pietra di Medea, è stato messo in sicurezza e, dopo parecchi anni sono state tolte le impalcature che “avvolgevano” l’intera struttura.

Rimane da ultimare la parte relativa alla lapide che, di fatto, non rende un’adeguata visione di questo acquedotto, il miglior biglietto da visita per l’entrata a Palmanova da Udine. L’intervento su questo aspetto, costituito da una lapide rievocativa di indubbia bellezza, non è di competenza del Genio civile bensì della Soprintendenza regionale, che evidentemente non dispone del finanziamento necessario. Così, almeno per quanto concerne la lapide barocca posta tra le arcate, resta una parte di impalcatura a puntellare l’effige.

L’opera scultorea sotto le due volute centrali rappresenta una pelle di leone, con la coda che spunta a mo’ decorazione. Si legge l’epigrafe laudatoria del provveditore Pisani con ai lati due figure allegoriche, Igea e la Sorgente.

Dentro un cartiglio, in basso, si può leggere il nome dello scultore, il palmarino Carlo Pico e la data del 1751, anno in cui Pisani stesso modificò l’opera. La scultura, dopo un intervento di pulizia in occasione del restauro dell’acquedotto, ha mantenuto in buona parte la sua bellezza, sebbene abbia subito danneggiamenti nel 1797 ad opera dei francesi.

Sarebbe ora necessario un intervento di restauro dell’intera lapide, o quanto meno che si metta mano all’effige per garantire la sicurezza e poter togliere così l’impalcatura che disturba la bellezza dell’intero acquedotto.

Alfredo Moretti

Riproduzione riservata © Il Piccolo