Addio a Enzo Angelini, l’anima del "Pinguino"

TRIESTE. Si è spento lunedì 15 marzo all'età di 74 anni, a causa di una malattia che in breve tempo non gli ha dato purtroppo scampo, Enzo Angelini, titolare di lungo corso del “Pinguino”, lo storico locale bar-gelateria sulle Rive, che gestiva dal lontano 1983.
Lascia la moglie Franca e le adorate figlie Paola e Lisa, che ora porteranno avanti l’attività di famiglia.
Una vita, la sua, spesa a pensare sempre a nuove specialità, a gusti originali, ma anche a drink, snack e altre proposte fantasiose, accompagnate da musica ed eventi, specie in estate.
Intere generazioni sono passate in quel locale dove i bimbi, tempo fa, amavano le giostre posizionate all’esterno, che Angelini aveva voluto e avevano riscontrato subito grande successo.
Il locale negli anni era diventato pure un punto di riferimento per manifestazioni di diverso tipo, concorsi di bellezza, appuntamenti dedicati alla musica, e in tempi più recenti era apprezzato in particolare per le serate di ballo, con le scuole della città che animavano lo spazio, messo a disposizione gratuitamente.
«Pochi sanno – racconta la figlia Paola – come mai ha deciso di avviare il “Pinguino”. Io sono nata con un’emiparesi, i miei genitori avevano bisogno di un lavoro in proprio, sia per seguirmi sia perché le cure erano molto costose. In più io mangiavo tanto gelato e papà mi portava a Udine, dov’era molto buono, finché è arrivata la decisione, legata appunto a tutti questi motivi, di aprire il locale. Gli sarò riconoscente per sempre, per i sacrifici e perché ha lottato costantemente, per migliorarlo, per farlo crescere, fino all’ultimo».
Ogni anno Angelini studiava nuovi gusti di gelato, nuove prelibatezze per stupire i clienti, e formule in grado di divertire e intrattenere soprattutto chi sceglieva il locale nelle ore serali. Solo qualche mese fa aveva richiesto la concessione del locale per altri 20 anni, con l’idea di tanti nuovi progetti.
«Era la sua creatura, puntava a fare nuovi investimenti e la richiesta di poter lavorare a lungo termine serviva a questo. A rendere ancora più bello il contesto del locale – spiegano le figlie – voleva rinnovarlo, trasformarlo, migliorarlo ancora. In questi giorni, quando le sue condizioni di salute sono precipitate, ci ha chiesto di continuare, di avviare i passaggi burocratici necessari in tempi brevi, si è assicurato che facessimo di tutto per portare avanti quello che lui ha costruito, e così sarà».
Lo scorso dicembre la scoperta della malattia. Poi il decorso, molto rapido.
«Non si è mai arreso – sottolinea Lisa – e ha lavorato fino a quando ha potuto, ed è stato il nostro punto di riferimento, la nostra forza, e, semplicemente, un papà straordinario».
La voce della scomparsa di Angelini si è diffusa rapidamente in città, tra i tanti che lo conoscevano e nel mondo della ristorazione in generale. «Porteremo avanti la gelateria nel suo ricordo – concludono le figlie – e sappiamo che lui, dall’alto, ci guiderà e ci proteggerà sempre».
Riproduzione riservata © Il Piccolo