Addio a Giorgio Berni Progettò il museo Irci

Architetto, presidente dell’Ordine, insegnante e vice-preside dell’istituto Volta, politico e pubblico amministratore di fede liberale, appassionato di jazz: Giorgio Berni avrebbe compiuto 78 anni in...
sterle trieste 04 02 09 presentazione fine lavori del museo istriano architetto berni
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Architetto, presidente dell’Ordine, insegnante e vice-preside dell’istituto Volta, politico e pubblico amministratore di fede liberale, appassionato di jazz: Giorgio Berni avrebbe compiuto 78 anni in agosto, ma la sorte ha purtroppo anticipato il genetliaco. L’ultimo saluto verrà reso domani mattina, prima alle 9 in via Costalunga poi alle 11 nella chiesa di Montuzza. Proprio a Montuzza lo studio Berni-Varini, con sede in via Roma, aveva progettato un importante intervento di ampliamento del complesso religioso.

Berni si era laureato nel 1968 in architettura a Venezia. Uomo di molte curiosità, in lui per molti anni avevano convissuto il professionista e il pubblico amministratore, militante nel Partito liberale: era stato assessore provinciale, nell’ultima parte della cosiddetta “prima repubblica”, con l’impegnativa delega ai Lavori pubblici e all’Istruzione, esercitata con piglio dialettico nei confronti dei maggiori partner di maggioranza. Una foto dell’archivio storico del “Piccolo” lo ritrae insieme all’allora segretario nazionale del Pli Valerio Zanone e al leader triestino Sergio Trauner. Inoltre per un quinquennio Berni aveva retto la federazione liberale giuliana.

Nonostante il tramonto delle appartenenze partitiche tradizionali, Berni non aveva abdicato alla civica partecipazione: a metà anni Novanta aveva dato vita al Consorzio Tergeste per il riuso del Porto Vecchio, iniziativa che tra l’altro gli aveva creato con un collega goriziano problemi giudiziari completamente risolti. Era costantemente interessato al tema della sicurezza in edilizia.

Come architetto, iniziò a operare l’anno stesso della laurea, nel fatidico ’68. Tra i lavori più recenti e di maggiore impatto sociale si ricorda, oltre all’ampliamento del complesso di Montuzza, il progetto della Piscina terapeutica, l’impianto che chiude la Sacchetta. Al suo studio si deve il progetto esecutivo del parcheggio pubblico all’angolo di via San Francesco e via del Ronco. La sua firma più significativa accompagnò, su commessa dell’Irci, la realizzazione del Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata in via Torino: di Berni l’idea della cosiddetta “foiba”, installazione che attraversa verticalmente i cinque livelli dello stabile, rievocando le cavitò carsiche.

Impossibile, infine, non ricordarlo come musicista impegnato nella Ragtime Jazz Band.

magr

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